cronaca

Rari Nantes: "Con le prenotazioni impossibile creare assembramenti"
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 Ancora con l'acqua bassa le piscine all'interno degli impianti sportivi al chiuso. L'amarezza e la rabbia dei gestori non si sono  fatte  attendere a poche ore dal nuovo decreto delle aperture in tempi di Covid.


Da Imperia il grido di rabbia arriva da Matteo Gai direttore Rari Nantes, la società che gestisce la piscina comunale Felice Cascione, un impianto gigantesco fermo ormai da due anni complici  i lavori di ristrutturazione.


" Non capisco perchè - tuona Gai - sino a ieri ci hanno equiparato alle palestre e ora agli impianti termali con la piccola ( ironizza) differenza che le palestre potranno riaprire il prossimo 24 maggio e noi il primo di luglio. Mi stizzisce il cambio di categoria. E' un momento difficile per queste società che sono riuscite a garantire il servizio per la sezione agonismo con degli sforzi economici enormi".


Gai preferisce non commentare la questione ristori, a  suo dire, ridicoli per una struttura del genere. Sempre il direttore, paragonabile ad un fiume in piena, si lascia così andare ad un paragone moto incisivo ma efficace per capire il suo stato d'animo.


" Ti vendono le sigarette e ti dicono che ti viene il cancro ma non ti fanno andare in piscina perchè è troppo pericoloso. Io credo che in un momento del genere la gente debba avere la libertà di scelta conscia e rassicurata dei protocolli di sicurezza adottati".


 L'impianto era pronto a partire il primo di giugno con un calendario ricco di prenotazioni e, aggiunge Gai " impossibile creare assembramento dal momento in cui vi era, ribadisco, tutto prenotato e quindi l'impossibilità di creare assembramenti e negli spogliatoi e nelle vasche. Non ho parole".