cronaca

Continua a far discutere il disegno di legge contro l'omotransfobia
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Non è passato l'ordine del giorno in Comune a Genova a sostegno del Ddl Zan, con 23 contrari e 14 favorevoli, all'indomani della Giornata internazionale contro l'omotransfobia. Mentre a Genova e a Lavagna sono state installate le prime panchine arcobaleno, si continua a discutere nel panorama nazionale di questo disegno di legge. Dall'opposizione, c'è preoccupazione per i suoi contenuti e a spiegare le motivazioni su Primocanale è stato Mario Adinolfi

"Non serve una legge imbroglio, che non tocca in nulla i dati delle violenze
e crea il problema del reato d'opinione. Tutte quelle frasi che verranno considerate come istigatrici alla violenza potranno essere punite, anche alcune mie considerazioni molto dure sull'utero in affitto o sull'omogenitorialità potrebbero essere usate per dire che io istigo alla violenza contro il mondo LGBTQ+ e un giudice potrebbe decidere di sciogliere il Popolo della Famiglia come associazione omofoba, oltre che a dare al sottoscritto sei anni di carcere, cosa che vorrei evitare", commenta il noto politico e giornalista italiano. "Credo che colpire una persona omosessuale in quanto tale rientri nelle aggravanti già previste dalla nostra legge, all'articolo 61 bis del nostro Codice Penale si parla di motivi abbietti, per cui ci sono già le norme che possono punire questo tipo di discriminazioni. Sinceramente, però, non credo nell'emergenza omofobica nel nostro paese oggi, se andate sui miei profili social oggi trovate insulti molto pesanti nei commenti rivolte alla mia persona".


E sul tavolo c'era anche una controproposta, che non convince però i sostenitori di Zan. "E' stata presentata in Parlamento una proposta articolata in quattro articoli, ma l'onorevole Alessandro Zan e il Pd non ha nemmeno avviato un meccanismo di confronto", spiega Adinolfi. "Rispetto ad una legge che ci riporta alle leggi fascistissime del 1926 quando si perseguitavano gli avversari politici per le idee che avevano, forse era meglio aspettare un attimo, mettersi ad un tavolo tutti insieme per trovare un accordo". Su questo ddl in tanti hanno espresso delle perplessità, anche da parte di noti personaggi come Platinette.


Ma chi convive ogni giorno con le discriminazioni vuole una legge e subito. "Questa legge non è in discussione da qualche giorno, ma da più di un anno e mezzo", ribatte prontamente Stefano Musso del coordinamento Liguria Rainbow e referente famiglie arcobaleno. "E' naturale che venga da pensare che il discorso sia semplicemente 'Ridiscutiamone, così il disegno di legge naufraga e se ne riparla tra vent'anni', come si diceva nel 2016 per le unioni civili". Da inizio 2021 sono state più di 50 le denunce di omofobia. "50 quelli denunciati, perché poi molti preferiscono non procedere per vie legali, dato che accadono tutti i giorni questo tipo di episodi: è giusto che la legge Mancino venga estesa anche alla nostra categoria". 

Nel frattempo è scoppiata una bufera sui social di Vittorio Sgarbi su una pubblicità con il bacio tra due donne. Il noto critico d'arte ha definito l'immagine pornografica e da evitare in televisione in un contenuto visibile a tutti. "Il fatto che definisca 'pornografico' il bacio di due donne indica come travisi la sua mente il significato di un bacio, ben vengano queste evoluzioni anche nella pubblicità perché portano consapevolezza nella nostra società. E sui bambini ricordo che pochi giorni fa la Disney Italia ha fatto una donazione a Famiglie Arcobaleno, è importante che la nostra società diventi una culla per tutti e che accompagni la crescita e la consapevolezza di sé per ognuno".