La prima cena al chiuso dopo sette lunghi mesi di stop and go e chiusure forzate. Finalmente si riparte, con un pizzico di ottimismo, tanta voglia di fare e nel rispetto delle regole. "Mantenere il distanziamento, igienizzarsi le mani e la misurazione della temperatura prima di entrare e sedersi al tavolo, la mascherina quando non sì è seduti", le ricorda a tutti il ristoratore Lorenzo Dufour che è contento di riaprire. "Abbiamo una decina di prenotati, una buona partenza, e aspettiamo il fine settimana in cui accogliamo molti clienti.
E il suo locale che ha origini molto antiche, in un palazzo del Seicento a pochi passi da via Garibaldi, adesso può finalmente sfruttare anche un piccolo dehor in Vico Dietro Il Coro della Maddalena. "Il Comune ci ha concesso questo spazio esterno che ci permette di recuperare qualche coperto che abbiamo perso dentro per via delle distanze", spiega a Primocanale. Il menù è tipicamente ligure, mentre la pavimentazione è la stessa del siglo de oro dei genovesi: "Si ipotizza che questa fosse un ricovero di carrozze e c'è ancora la finestrella di quella che forse era la stanza dello stalliere". L'unica cosa che manca, adesso, sono i turisti.
Ma questa riapertura rappresenta un segnale importante per la ripresa della categoria, che però chiede di non essere dimenticata. "Ci sentiamo come al primo giorno di scuola dopo una lunga estate, anche se è trascorso in realtà un inverno molto difficile da cui ancora non ci siamo ripresi", spiega il ristoratore Enrico Vinelli che lo scorso 26 aprile aveva deciso di non riaprire avendo un locale prettamente al chiuso a pochi passi da piazza De Ferrari. "Ci auguriamo che non si torni più indietro poiché rappresenterebbe un colpo di grazia per il settore. Non vogliamo neanche immaginarlo. Non è che iniziando di nuovo a lavorare tutti i problemi sono stati superati: ci sono debiti accumulati, c'è chi purtroppo non ce la farà. Non abbandonateci".
Ma fortunatamente c'è grande entusiasmo da parte dei clienti affezionati. Mancava tanto il rito della cena al ristorante. "Le persone non ne possono più di stare a casa e di non avere socialità. Io stesso sono in primis un cittadino e non vedo l'ora di andare con mia moglie a farmi una cenetta in mezzo alla gente". E allora, buon appetito a tutti, finalmente a tavola e in compagnia.
cronaca
Prima cena al chiuso dopo sette mesi, i ristoranti riaprono con cauto ottimismo
"La gente ha voglia di normalità e socialità, di una bella cenetta in compagnia"
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