
"Fino a un po' di anni fa non avevo più paura, mi ero abituata, avevano fatto alcuni lavori e non ci pensavo più" racconta a Primocanale dal terrazzo ampio di casa, che nel tempo ha raccolto pezzi di cemento, viti, sassi, copertoni, scagliati come proiettili dal cielo. "Prima tenevo tutti questi reperti ma ora li ho buttati. Ma da quando è crollato il ponte Morandi a Genova ho paura, torno spesso a guardare in alto e soprattutto quando piove vedo terra scendere vicino al pilone là in fondo e ho paura che gli venga a mancare la base sotto".
Graziella, come molti altri suoi "compagni" che vivono sotto i viadotti, vorrebbe cambiare casa ma "ormai non hanno più valore le abitazioni sotto l'autostrada, fino a un po' di tempo fa non era così ma ora, con gli ultimi fatti accaduti, è così".
IL COMMENTO
“Ti ricordi Bilancia?”. Il killer incastrato con una tazzina di caffè e una sigaretta
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola