
“In questo incontro verificheremo se tra i due soggetti è stato raggiunto un accordo o se si è vicini” spiega a Primocanale il presidente del porto di Genova-Savona Paolo Emilio Signorini. “Per quanto riguarda invece la parte pubblica, attendiamo il parere di Enac sul cono aereo e dall’altro lato il responso dello studio che abbiamo commissionato all’Università di Genova, una sorta di dibattito pubblico, seppur non in senso stretto secondo la legge, per sentire comitati, municipi, e altri soggetti”.
Signorini spiega che quanto emergerà dallo studio non è da intendersi un diritto di veto, ma è altrettanto vero che “nel 2021 non si può pensare di trasferire una attività contro il volere della maggior parte della cittadinanza. Certo è che dovremo valutare le ragioni del no” risponde quando gli chiediamo che cosa succederà in caso l’Università testi la contrarietà della città: “Pensiamo che si possa aprire un capitolo convincente relativo alle compensazioni, che possono essere molto importanti”. Peraltro ricorda che anche i cittadini di Multedo hanno diritto a non avere più i depositi sotto casa “peraltro come previsto dal programma elettorale del sindaco Bucci”.
Ma intanto la prima risposta decisiva sullo spostamento dei depositi costieri di Genova arriverà dai privati, Carmagnani e Superba da un lato e Messina dall'altro Primo passo importante che potrebbe accelerare o, al contrario, chiudere la partita.
IL COMMENTO
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