cronaca

Sette rappresentati di Lega e Forza Italia non votano a favore della mozione
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Alla fine una parte del centrodestra nel Consiglio regionale della Liguria ha fatto dietrofront sul saluto romano fatto da tre consiglieri comunali di Cogoleto (Genova) in una seduta dello scorso gennaio, e non ha votato un ordine del giorno di condanna.


Al tempo dei fatti in tanti nel centrodestra avevano preso le distanze, anche con parole forti, dal presidente ligure Giovanni Toti al sindaco di Genova Marco Bucci, fino al leghista Edoardo Rixi, contro i tre autori del gesto, mentre oggi, in 7, di Lega e Fi, si sono astenuti al momento di votare un ordine del giorno di condanna.

Il documento, presentato da Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) e sottoscritto dai colleghi del gruppo, è stato approvato con 19 voti a favore della Minoranza di centrosinistra, di Cambiamo con Toti presidente e di FdI e 7 astenuti: Lega Liguria Salvini e FI-Liguria Popolare. Il documento impegna la giunta a rafforzare e promuovere ulteriormente l'azioni e politiche sui "temi della memoria" per sensibilizzare la cittadinanza attraverso un lavoro di rete, coinvolgendo istituzioni, scuole e associazioni. Nel documento si cita l'episodio del 27 gennaio scorso durante la seduta dedicata al bilancio del Comune di Cogoleto.

I tre avevano ripetutamente votato mimando il saluto fascista. Il giorno dopo avevano negato. Nell'ordine del giorno si ricorda che l'apologia di fascismo è vietata dalla legge n. 645 del 20 giugno 1952- "Legge Scelba", successivamente modificata con la Legge n. 205 del 25 giugno 1993 "Legge Mancino". Leghisti e forzisti autori del dietrofront si sono giustificati dicendo che c'è una indagine penale in corso e non è ancora stato stabilito se i tre di Cogoleto hanno effettivamente commesso un reato.