cronaca

Aveva 76 anni, ha avuto un malore mentre faceva il bagno all'Elba dove era in libertà condizionata
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E' morto oggi mentre faceva un bagno in mare a Bagnaia, nell'isola d'Elba, Lorenzo Bozano, 76 anni, il genovese condannato all'ergastolo per l'omicidio della tredicenne Milena Sutter avvenuto il 6 maggio 1971: uno dei fatti di cronaca nera che ha segnato la vita non solo criminale di Genova.

Milena era la figlia di un industriale svizzero
e scomparve dopo essere uscita dalla scuola Svizzera di via Peschiera, nel centro di Genova.

Il giorno dopo i genitori ricevettero una telefonata da una voce maschile che chiedeva 50 milioni di lire come riscatto: "Se volete Milena viva, prima aiuola in Corso Italia".

Fu l'unico contatto, fino al ritrovamento del cadavere, due settimane dopo. In realtà la giovane, stabilirono i periti, venne uccisa il giorno stesso del rapimento, tra le 18 e le 18.30. Il cadavere venne prima seppellito in una fossa e poi gettato in mare con addosso sei piombi da un chilo l'uno.

Il corpo di Milena Sutter fu avvistato il pomeriggio del 20 maggio da due pescatori in barca davanti alla spiaggia di Priaruggia.

La salma venne recuperata dai pompieri e adagiata sulla riva della spiaggia, dove nel frattempo si erano radunate un centinaio di persone. Durante il recupero della salma, che si pensava appartenere a un sub, andò persa la cintura, che venne tuttavia recuperata in tarda serata.

Il corpo aveva il volto irriconoscibile, scarnificato dai pesci durante dieci giorni di permanenza in acqua;
venne poi riscontrato che Milena indossava ancora la camicetta a fiori, il maglione giallo e la blusa blu che aveva il giorno in cui fu rapita.

La parte inferiore del cadavere era svestita, attorno alle caviglie si trovavano - arrotolate - solo un paio di calze-mutande a collant, con dei ricami sui bordi.

Il cadavere venne poi  trasferito all'obitorio dell'ospedale San Martino e riconosciuto dal medico legale Giorgio Chiozza grazie a una medaglietta con inciso il nome della ragazza, regalata dalla madre alcuni anni prima, e da un braccialetto che portava ad un polso.

Bozano, che allora aveva 25 anni, venne arrestato la sera dello stesso giorno. La sua spider rossa era stata vista ferma vicino alla casa della famiglia Sutter e alcuni testimoni riferirono anche di averla notata fuori da scuola. Altre persone dissero che il giovane aveva parlato prima della scomparsa di Milena Sutter di un rapimento. Gli investigatori trovarono 23 indizi.

Bozano aveva l'hobby di girare con la sua spider rossa, una Alfa Romeo Giulia Spider e aveva anche la passione per le immersioni subacquee.

Appena fermato, non riuscì a fornire un alibi che lo coprisse dalle 16:15 alle 19:45 e dopo le 22 del 6 maggio; era inoltre considerato dal padre uno psicopatico, tant'è che il genitore lo aveva denunciato alla procura dei minorenni di Genova, nel 1965, dicendo che era capace di qualsiasi delitto. Secondo il padre Lorenzo era un cinico, un bugiardo, un ladro e aveva una forte pulsione sessuale.

Il soprannome di "biondino della Spider rossa" nacque perché alcuni abitanti di via Orsini dissero a Mimmo Angeli, allora giovane cronista e poi storico direttore (da poco scomparso) del Corriere Mercantile di aver visto un "biondino" sostare nella zona in cui si trovava villa Sutter, seduto su una spider rossa ammaccata; alcuni, inoltre, dissero di aver visto la sua spider nei pressi della Scuola Svizzera nei mesi precedenti all'omicidio

Bozano venne arrestato il giorno stesso del ritrovamento del corpo di Milena. In primo grado, nel 1973, venne assolto. La condanna all'ergastolo arrivò al termine del processo d'appello, nel 1975. Divenne definitiva l'anno dopo con la sentenza della cassazione. Ma nel frattempo Bozano era fuggito. Venne arrestato nel 1979 in Francia, dove viveva sotto falso nome. Dopo venne trasferito nel carcere di Porto Azzurro, all'Elba.

Bozano, conosciuto come 'il biondino dalla spider rossa' è morto mentre facevail bagno a Bagnaia. Avvistato da una dottoressa anestesista in vacanza all'Elba  è stato portato a terra da un bagnino: il medico ha provato a rianimarlo ma non c'è stato nulla da fare.

Settantasei anni, Bozano aveva scontato la sua pena nel carcere di porto Azzurro all'isola d'Elba ed era in libertà condizionata da circa un anno.

Viveva nella casa di accoglienza per detenuti dell'associazione di volontariato Dialogo, dove da qualche anno faceva il custode e il segretario.

Mentre scontava la pena in libertà condizionata per l'omicidio di Milena l'11 giugno 1997 molestò una ragazza di 16 anni, a Livorno
, spacciandosi per poliziotto; per questo reato fu condannato nel 1999 a due anni di reclusione: era tornato in regime di semilibertà nel febbraio 2019.