
La compagnia ha espresso l'intenzione di donare l'acquasantiera al luogo religioso da cui trafugata. L’indagine dei carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica della Spezia, ha avuto origine nell’aprile dello scorso anno, quando l’oggetto è stato individuato in vendita su una piattaforma di e-commerce e riscontrato nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dallo stesso Comando TPC, il più grande database al mondo che riunisce le immagini e le informazioni sulle opere d’arte rubate.
Le indagini hanno permesso di accertare che il manufatto era stato messo in vendita dal titolare di un mercatino dell'usato della provincia spezzina. L'acquasantiera è stata sequestrata e è stato identificato un pregiudicato toscano come presunto ricettatore del bene.
Il dettagliato quadro probatorio fornito all’Autorità Giudiziaria ligure ha, infine, determinato l’emissione del provvedimento di dissequestro e di restituzione del bene alla società 'Cattolica Assicurazioni'.
Verrà consegnata dal Tenente Colonnello Antonio Quarta, Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Genova, alla presenza del Colonnello Gianluca Feroce, Comandante Provinciale Carabinieri di Genova, del Rev.do Padre Mauro De Gioia, Direttore dell’Ufficio per la Cultura dell’Arcidiocesi di Genova e della Dottoressa Alessandra Cabella, Funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Genova e la provincia Della Spezia.
IL COMMENTO
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