Cronaca

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Millantavano conoscenze alle poste grazie alle quali, sostenevano, di riuscire ad ottenere forti sconti sul pagamento delle bollette su conto corrente postale. Si facevano quindi consegnare soprattutto da commercianti, contattati col passaparola, la metà degli importi dovuti e consegnavano una falsa ricevuta postale, realizzata al computer con un comune software di fotoritocco, intascandosi quanto ricevuto. Quattro esercenti genovesi di età compresa tra i 40 e i 65 anni sono stati così denunciati per truffa aggravata e falso materiale dalla polizia postale di Genova che ha scoperto l'inganno. Denunciati per concorso in truffa anche altri 23 genovesi, tutti commercianti e titolari di pubblici esercizi, che si erano rivolti ai quattro per i loro pagamenti, pur consapevoli di essere coinvolti in un meccanismo truffaldino. La truffa aveva fruttato un totale di circa 150 mila euro ma indagini sono tutt'ora in corso e non si esclude che emergano nuovi casi. Al momento della contestazione del mancato pagamento da parte dell'ente truffato, il cliente esibiva la ricevuta, del tutto simile all'originale, affermando di aver già pagato quanto dovuto. L'ente si rivolgeva quindi alle poste che negavano di aver mai ricevuto il pagamento in questione, tanto che in un primo momento gli agenti della polizia postale avevano pensato a qualche dipendente delle poste disonesto. A tradire la banda è stato un piccolo dettaglio: una ricevuta falsa, altrimenti indistinguibile da quelle vere, recava infatti il numero seriale di uno sportello che al momento della presunta operazione era in realtà chiuso. La centrale della falsificazione era in un appartamento nel centro di Genova all'interno del quale gli agenti della polizia postale hanno rinvenuto computer e scanner utilizzati per produrre le false ricevute. (Ansa)