economia

Al convegno ai Magazzini del Cotone brilla per assenza il tema della Liguria isolata
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 Al convegno dei giovani industriali, ai Magazzini del Cotone di Genova, c’è spazio persino per la ‘bellezza’ quella che, secondo il principe Myskin, avrebbe salvato il mondo. Ma lui, appunto, era l’Idiota. Dei temi veri, cruciali, decisivi per il territorio che ospita i rampolli dell’imprenditoria tricolore non c’è traccia: dove sono le autostrade che crollano e le infrastrutture che mancano nel dialogo tra i giovani confindustriali e il gotha della politica italiana? Da nessuna parte. Ecco perché il presidente della regione Giovanni Toti, che pure aveva attribuito il patrocinio regionale a questo evento, ha deciso di disertarlo. Ed ecco perché il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha sentito il bisogno di metterci una pezza, con una telefonata e una visita in piazza de Ferrari.

Ma perché nella regione in cui muoversi è impossibile i giovani industriali hanno deciso di ignorare completamente questi temi? A essere maligni si può pensare a un atto di cortesia verso una famiglia che è confindustriale al quadrato, i Benetton; ma, forse, la spiegazione è più semplice e al contempo più grave: in Italia, sia i vecchi che i giovani, sentono un irresistibile richiamo per la ‘fuffa’. La retorica delle parole vuote non era prerogativa dei nostri avi ma è un tratto distintivo dell’italico dna, ancora oggi.

E, così, nel leggere il programma e l’introduzione a questo convegno, ci si immerge in un florilegio di buoni sentimenti, sogni e un vago spirito di riscatto post pandemico: l’hanno chiamata ‘Storia Futura’, ed evidentemente pensano di costruirla a piedi.

Almeno in Liguria e, su questo dettaglio, emerge un’ulteriore domanda: non sarà che i giovani confindustriali, così come molti politici romani e colleghi giornalisti di testate ‘forestiere’, semplicemente non sanno cosa sta succedendo da noi? Tra indicazioni di code edulcorate e una stampa nazionale, quella dei giornaloni, che affoga nelle pagine economiche il degradante accordo tra Cassa depositi e prestiti e Atlantia, è persino possibile che i ‘ragazzi’ di Confindustria non abbiano mai letto nulla sui nostri patimenti.

E allora bene ha fatto il presidente Toti a suonare la sveglia: non si viene in Liguria a sfogliare il libro dei sogni, in questa terra pragmatica e orgogliosa si tengono i piedi per terra e si usa la testa. Quella che deve portarci fuori dal dramma in cui versa una regione che ha poco più di un milione e mezzo di abitanti ma anche il primo e il secondo porto del Paese per movimentazione container e il polo crocieristico (Genova, Savona e La Spezia) più importante del Mediterraneo.

Noi, che continueremo a difendere la Liguria da chi la ignora, stiamo lanciando in queste ore dal maxischermo di Terrazza Colombo le nostre parole d’ordine: ‘Liguria Isolata’ e ‘Rovinati da Autostrade’. Forse i giovani industriali oggi preferiscono discutere di ‘leadership trasformativa’, è un loro diritto: poi magari, uscendo, gettino uno sguardo in su. E per tornare a casa, questa sera, si tengano un buon margine, c’è coda.