
Dai sindacati è arrivato un attacco diretto nei confronti di Stazioni Marittime. A far scatenare il malcontento è la posizione dell'azienda in riferimento ai contrattazioni di secondo livello. Il nocciolo della questione riguarderebbe dei benefit contrattuali ma, a detta dei sindacati, anche altri comportamenti tenuti da Stazioni Marittime. "Come non è stato rinnovata la contrattazione di secondo livello da fine maggio è arrivato il blocco dei benefit previsti. Per noi questa situazione è inaccettabile perchè coincide con la ripresa dei carichi di lavoro e dopo un periodo di sofferenza come quello vissuto. Inoltre abbiamo rilevato anche nel passato un atteggiamento scorretto da parte dell'azienda, non c'è stata la rotazione per quanto riguarda le casse integrazione e c'è stato un atteggiamento discriminatorio nei confronti del sesso femminile, infatti sono finite in cassa integrazione solo le donne" spiega Francesco Bottiglieri, segretario regionale organizzativo Fit Cisl Liguria.
Dall'altra parte Stazioni Marittime ribatte. Edoardo Monzani, amministratore delegato di Stazioni Marittime, spiega che la problematica a suo modo di vedere riguarda solo il premio di produzione: "Nessuno mette in dicussione la costituzionalità della protesta. In vent'anni è il primo sciopero in Stazioni Marittime, questo la dice lunga. Ho accettato le loro condizioni di mantenere il contratto di secondo livello per tutto il 2021, loro volevano però una proroga fino al 2022. Da parte mia c'è un'ampia disponibilità a discutere i nuovi contratti".
Con la Liguria immersa nel caos autostrade e la ripresa dei viaggi durante l'estate dopo le limitazioni imposte dal Covid ora il rischio è che senza una soluzione Genova giovedì prossimo si ritrovi paralizzata con i passeggeri dei traghetti bloccati a terra e con il blocco lungo le strade. "Questo sciopero non danneggia la società ma danneggia i passeggeri e la città - attacca ancora Monzani -. Non è il momento adatto per fare uno sciopero, che è lecito fare, ma così fatto per dei motivi a mio modo di rivedere irrilevanti" conclude Monzani.
Come accaduto con lo sciopero in porto potrebbero essere ancora le istituzioni a trovare una soluzione e scongiurare il blocco di Stazioni Marittime che vede 57 dipendenti tra operai e amministrativi. Da entrambe le parti, sindacati e Stazioni marittime c'è l'apertura a un incontro per evitare lo stop del 22 luglio.
IL COMMENTO
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