Lo sviluppo degli accertamenti, anche attraverso l'esame dei conti correnti bancari, ha consentito di raccogliere, secondo gli investigatori, "prove necessarie a delineare il meccanismo fraudolento che il pubblico ufficiale infedele aveva ideato, basato sull'appropriazione di somme derivanti dalle procedure fallimentari e sull'occultamento degli ammanchi mediante una serie di artifici". Secondo i finanzieri "la professionista indicava causali relative ad operazioni mai eseguite, duplicava pagamenti, falsificava fatture e autorizzazioni e decreti del giudice delegato che esibiva agli istituti di credito al fine di giustificare gli illeciti prelievi".
Oltre all'arresto è stato eseguito un sequestro preventivo dei conti correnti, beni mobili e immobili e altri valori per un importo di circa 43.000 euro. Sono stati perquisiti anche abitazione e ufficio della professionista e sequestrati telefoni cellulari e personal computer.
Oltre all'arresto è stato eseguito un sequestro preventivo dei conti correnti, beni mobili e immobili e altri valori per un importo di circa 43.000 euro. Sono stati perquisiti anche abitazione e ufficio della professionista e sequestrati telefoni cellulari e personal computer.
IL COMMENTO
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