
In ogni caso, comunque la si voglia considerare, il 10 agosto siamo in tanti a metterci con il naso all’insù anche se in realtà per osservare con maggiori possibilità di successo le lacrime di San Lorenzo il consiglio che danno gli esperti è quello di aspettare un paio di giorni, il 12 o il 13, e cioè il loro picco (si parla di 90/100 meteoriti all’ora) dal momento che esiste un fenomeno che si chiama ‘precessione degli equinozi’ che fa cambiare in modo lento ma continuo l'orientamento dell’asse di rotazione della Terra e ha quindi spostato, sia pure di poco, la data tradizionale.
Come fare per vederle? Innanzi tutto occorre trovare un luogo possibilmente lontano dal centro città dove minore è l’inquinamento luminoso (a Genova Righi è il posto ideale) e guardare verso nord-est, nella direzione in cui sorge la costellazione di Perseo. Non serve nessuno strumento dal momento che le meteore si osservano perfettamente ad occhio nudo. Tra l'altro quest'anno la Luna Nuova è stata l'8 agosto, quindi nelle prossime notti sarà una falce crescente che tramonterà poco dopo il Sole non creando alcun disturbo con la sua luce. Si può iniziare a scrutare il cielo intorno alle 22 ma è meglio attendere che la costellazione di Perseo si alzi il più possibile perché più sarà alta, più stelle cadenti si potranno vedere. In altre parole, c’è il rischio di fare le ore piccole e proprio per questo occorre armarsi di santa pazienza. D’altronde, per le lacrime di San Lorenzo vale ciò che vale in assoluto: le cose belle bisogna sapersele conquistare.
IL COMMENTO
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