cronaca

Una parte sarà destinata alla Liguria, la soluzione ipotizzata è Sanremo
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 Continua a crescere il numero di profughi arrivati in Italia dall'Afghanistan grazie al ponte aereo. Un gruppo sarà destinato alla Liguria, che ha manifestato a livello di amministrazione regionale la sua adesione. La soluzione ipotizzata riguarda Sanremo.

Dal giugno scorso, quando con l'operazione Aquila 1 furono portati nel nostro Paese 228 afghani, sono piu' di 1500 i cittadini afghani tratti in salvo e circa 1000 quelli trasferiti in Italia negli ultimi giorni. Tra la serata di ieri e oggi sono atterrati a Fiumicino due voli dell'Aeronautica militare con a bordo complessivamente 298 persone provenienti da Kabul via Kuwait. Tra loro moltissimi i bambini e le donne in fuga dal regime dei Talebani. Dalla scaletta dell'areo sono scesi lentamente, provati dal viaggio massacrante e dalla paura. Senza bagagli, senza nulla. Il personale di polizia si e' preso cura dei piu' piccoli provando a rendere meno traumatico l'arrivo in una realta' nuova e cosi' diversa. In attesa di definire le procedure di frontiera relative all'ingresso sul territorio nazionale, gli agenti hanno accolto i bambini distribuendo cappellini, album e matite colorate. Anche un poliziotto prestigiatore ha fatto compagnia ai ragazzini durante i momenti di attesa nell'aeroporto facendo ritrovare loro un sorriso. L'oggetto piu' ricercato il berretto della polizia. Un "grazie" per il lavoro e la sensibilita' dimostrata e' arrivata dall'Unicef. "Impossibile non trattenere le lacrime - afferma Andrea Iacomini, portavoce dell'Unicef Italia - nel vedere le immagini e i video di queste bambine e questi bambini con i cappellini della Polizia di Stato in testa sorridere felici mentre le agenti e gli agenti improvvisano per loro giochi di prestigio, disegni e intrattenimento di ogni tipo, riempiendoli di amore e attenzione".

Il sottosegretario all'Interno, Carlo Sibilia, ringrazia "le forze dell'ordine che incessantemente in questi giorni stanno, col loro lavoro, dimostrando al mondo la vera faccia del nostro Paese". Nella giornata di oggi, informa il Ministero della Difesa, ulteriori 3 C130 raggiungeranno Kabul per evacuare altri cittadini afghani. La Difesa ha messo in campo per l'operazione Aquila Omnia, 8 aerei: quattro KC767 che si alternano tra l'area di operazione e l'Italia e quattro C130J, questi ultimi dislocati in Kuwait, da cui parte il ponte aereo per Kabul. Una volta giunti in Italia i profughi vengono trasferiti sul territorio. In 80, di cui 33 donne, soprattutto collaboratori di aziende italiane e dell'ambasciata italiana a Kabul con le loro famiglie, sono arrivati in Alto Adige. I rifugiati vengono ospitati nella base logistica dell'esercito a Colle Isarco, gia' utilizzata per l'emergenza Covid. Dopo il periodo di quarantena di dieci giorni, le famiglie inizieranno un percorso di integrazione. "Sono contento di essere in Italia - racconta un profugo -, ringrazio le Forze armate italiane e il popolo italiano che in questi giorni, in questi tempi difficili non ci hanno lasciati. Ci hanno portati via, sono contento di essere qui dopo un lungo viaggio di quasi due giorni. Siamo stanchi ma felici". Altri gruppi familiari sono stati trasferiti nei giorni scorsi a Milano e oggi ad Edolo, in provincia di Brescia dove ad ognuno di loro e' stata consegnata una busta con giocattoli per i bambini e acqua.

Nel piano approntato sono previsti gruppi in Toscana, in Liguria a Sanremo e in Veneto a Padova e a Piazzola sul Brenta. Secondo quanto dichiarato da un funzionario della Nato sono in totale 12 mila, fra stranieri e afgani che lavorano per ambasciate e gruppi di aiuto internazionali, le persone evacuate dall'Afghanistan da quando i talebani sono entrati nella capitale Kabul, domenica scorsa. "Il processo di evacuazione e' lento - ha detto parlando con Al Jazeera -, in quanto rischioso, perche' non vogliamo alcuna forma di scontro con membri talebani o civili fuori dall'aeroporto".