cronaca

Successo a Santa Margherita per l'evento di Alessia Ramusino, con Ilaria Cavo madrina
2 minuti e 53 secondi di lettura
 Successo per il flash mob “100donnevestitedirosso” per sensibilizzare sulla tragedia delle donne afghane, tenutosi ieri sera in Piazza Martiri della Libertà (Anfiteatro Bindi – Giardini a Mare) nell’ambito della serata conclusiva del Festival di Bioetica di Santa Margherita Ligure, organizzato in collaborazione con il Comune e dedicato al G20 Ministerial Conference on women’s Empowerment. All'evento, preceduto da un minuto di silenzio per il sindaco di Chiavari Marco Di Capua improvvisamente mancato nel pomeriggio, ha partecipato come madrina l’assessore regionale alla Cultura e alle Politiche sociali Ilaria Cavo.

A organizzare l'evento è stata la cantautrice Alessia Ramusino, nominata ambasciatrice Unicef per l’impegno che profonde nella sensibilizzazione su temi sociali come la lotta contro la violenza sulle donne, a organizzarlo. Il Flash mob “100donnevedstitedirosso” gira l’Italia dal 2017 con l’obiettivo di diffondere la cultura del rispetto contro ogni forma di violenza ed è da sempre dedicato alle donne di tutto il mondo. Ieri sera è stato particolarmente dedicato alle donne afghane che con il ritorno dei talebani sono i soggetti più a rischio di violenza, dopo che in questi anni hanno faticosamente studiato, lavorato e fatto impresa e con tutta probabilità non potranno più farlo.

“La serata dedicata al G20 delle donne – spiega l’assessore regionale alla Cultura e alle Politiche Sociali Ilaria Cavo – rappresenta un importante palcoscenico per sensibilizzare al tema dei diritti femminili, come bene ha saputo fare in questi anni Alessia Ramusino con l’organizzazione di innumerevoli flash mob. Eravamo state insieme l'8 marzo, all'interno della Casa dei Cantautori dell'abbazia di san Giuliano, con le cantautrici donne a rappresentare il ruolo delle donne nella cultura e della cultura per le donne. Siamo state insieme anche all'evento di Santa Margherita per un nuovo flash mob fortemente simbolico, in questo momento, per sensibilizzare sulla realtà delle donne afghane, in un ambito culturale: perché anche in questo caso la cultura è il veicolo piu immediato per dare messaggi, per creare un momento di consapevolezza collettiva anche per noi che viviamo in Occidente e non abbiamo mai conosciuto momenti così bui”.

“E’ una battaglia che porto avanti dal 2017 a sostegno di tutte le donne che vivono ancora situazioni di maltrattamenti, soprusi, ingiustizie, violenze, disparità, discriminazioni in tutto il mondo. Ho scelto volutamente il titolo YALLAH che è l’espressione araba più usata in assoluto , un monito che significa ‘Forza, Forza Muoviti!’ e scritto il testo in inglese, per enunciare un tema che coinvolge tutti i popoli in modo trasversale a fattori geografici, geopolitici, demografici, religiosi, culturali e di classe sociale” - spiega Alessia Ramusino. “Tutti devono prendere coscienza della piaga sociale caratterizzata dalla Violenza sulle Donne, ma soprattutto ciascuno di noi deve mettere in moto e in atto provvedimenti volti a sconfiggere il fenomeno. Ognuno secondo le proprie possibilità”.

Il grido di Yallah accompagnato dal mantra Respect and Love viene ripetuto insieme a tutte le donne che si uniscono al flashmob 100donnevestitedirosso nelle varie piazze e città che lo ospitano. E a Santa Margherita è stato rivolto alle donne del G20 che possano ascoltare il grido di tutte le donne che chiedono aiuto, dignità sociale, pari opportunità e parità di genere per prendere decisioni importanti per il futuro dell’umanità, in particolare le donne afghane.