cronaca

All'aeroporto di Kabul il rischio è morire schiacciati dai piedi del popolo in fuga
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 "E' un caos totale. I talebani avevano detto noi perdoneremo tutti, non ci saranno delle vendette però non stanno mantenendo le parole. Stanno cominciando a torturare la gente, in alcuni casi diverse etnie che hanno sempre avuto problemi durante questi anni. Hanno creato una situazione brutta anche per i capi militari dell'esercito afghano. Li prendono, li cercano, li torturano, li ammazzano, li fucilano."


Jamal Asfhar, mediatore culturale, ora in servizio nella base militare di Sanremo attrezzata per il soggiorno dei 206 profughi provenienti dall'Afghanistan non usa mezzi termini per raccontare quello che il suo Paese sta vivendo in queste ore. Puro terrore.


Suo fratello, un collaboratore delle ambasciate americana, italiana e giapponese non riesce a fuggire ma quotidianamente lo aggiorna sulla situazione. " Si, lui ha tre figlie, tre bambine piccole. Non può avvicinarsi all'aeroporto perchè c'è una situazione molto brutta. E' rischioso per i bambini perchè rischiano di finire schiacciati sotto i piedi del popolo perchè tutti stanno cercando di scappare. Tutti vogliono scappare. Nessuno sa cosa succederà".


Jamal si sofferma più volte sulla paura, sul terrore che stanno vivendo in queste ore i suoi connazionali. " Sono terrorizzati. L' Afghanistan è diventata una gigantesca prigione per donne e bambine."