cronaca

I parenti di Casagrande, Vicini e Campora avevano chiesto una celebrazione separata dalle altre cerimonie
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 Verrà scoperta stasera alle 19,30, nella Radura della Memoria all'ombra del Ponte Genova San Giorgio, una targa commemorativa per Bruno Casagrande, Mirko Vicini e Alessandro Campora, tre dipendenti Amiu e Aster travolti dal crollo del Morandi mentre lavoravano nella sottostante isola ecologica. Uno di loro avrebbe dovuto andare in pensione poche settimane dopo, gli altri due avevano appena firmato un contratto da precari dopo una lunga ricerca di lavoro.
Sono stati i familiari delle vittime a chiedere che questo momento, cui presenzieranno le massime autorità cittadine e i vertici aziendali, fosse tenuto separato dalla commemorazione del 14 agosto, per avere maggiore raccoglimento. L'intitolazione delle targhe era stata votata a maggioranza dal consiglio comunale nell'agosto 2020.
Alessandro Campora, lavoratore Aster, aveva 55 anni e si occupava di manutenzioni. Viveva a Livellato, nell'entroterra. Bruno Casagrande, 57 anni, e Mirko Vicini, 31 anni, entrambi genovesi, erano addetti Amiu: avevano firmato a luglio 2018 un contratto stagionale. Casagrande aveva lasciato moglie e due figli. Vicini, il cui corpo venne estratto per ultimo dalle macerie, era molto legato alla madre, Paola, tra le figure più attive del comitato Ricordo vittime ponte Morandi.

La commemorazione dei tre lavoratori morti sotto il Morandi avviene a poco più di un mese dall'avvio del processo per il crollo. L'udienza preliminare per le 59 persone indagate è fissata per il 15 ottobre, data entro la quale va formalizzata la costituzione di parte civile del Comune di Genova, mossa sulla quale l'estate è trascorsa fra roventi polemiche politiche.
Il giudice ha fissato tre udienze alla settimana fino a tutto dicembre. Le accuse, a vario titolo, sono di crollo doloso, attentato alla sicurezza dei trasporti, omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, falso, omissione d'atti d'ufficio e rimozione dolosa di dispositivi per la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Le udienze, come già accaduto, avranno luogo nella tensostruttura nell'atrio del tribunale per rispettare le norme anti contagio.
I pm Massimo Terrile e Walter Cotugno, con l'aggiunto Paolo D'Ovidio, hanno chiesto il rinvio a giudizio anche per Autostrade e Spea, la società che all'epoca si occupava delle manutenzioni.