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In vista delle elezioni, il Partito Democratico riparte dai territori con la Festa dell'Unità
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 "Il sindaco di Genova io vorrei che fosse una donna innanzitutto", se lo immagina così il profilo giusto del candidato che alle elezioni comunali di Genova del 2022 Debora Serracchiani, capogruppo Camera dei Deputati. "Il senso di questa Festa dell'unità mostra che il Partito Democratico vuole tornare a governare e lo vuole fare ripartendo proprio dai territori. Io mi preoccupo del profilo del Partito Democratico, che oggi è tornato ad ascoltare le richieste dei cittadini e a fare proposte". Ma per riconquistare gli spazi politici perduti, il candidato o la candidata ideale "dovrà allargare il più possibile la coalizione del centro sinistra. In alcuni casi ci siamo allargati al Movimento 5 Stelle, in altri ai moderati, è una evoluzione continua e lo sarà anche qui a Genova: la scelta nascerà dalle esigenze del territorio".


La deputata ha preso parte ad un incontro nel quartiere di Genova Castelletto. Dopo anni di ridimensionamento e assenze, è tornata la Festa dell'Unità, seppur in forma riadattata secondo i tempi della pandemia. Niente musica e ampie tavolate, ma spazio comunque alla convivialità e agli approfondimenti sui temi più importanti e urgenti per il paese. Il focus in questa serata è stato sui temi del lavoro, dello sviluppo e dei diritti in una lunga chiacchierata con la giornalista Donatella Alfonso.


A Primocanale ha chiarito quali siano le priorità per la Liguria, regione martoriata dai cantieri autostradali, oltre che da scarsi collegamenti ferroviari e aerei. "Dobbiamo investire nei traffici e nelle infrastrutture necessarie: in questo il Pnrr ci viene in soccorso e permetterà di fare gli interventi prioritari, specialmente sul porto di Genova perché puntiamo di ridargli il respiro internazionale che merita".

Nel mentre, però, al Governo si affronta anche il delicato tema della politica estera e dell'Afghanistan. "Abbiamo in programma una informativa proprio con i ministri Di Maio e Guerini per capire cosa è accaduto dopo i voli di rimpatrio degli italiani ed espatrio dei cittadini afghani che hanno collaborato in passato. Per affrontare i prossimi mesi, sarà fondamentale il coinvolgimento dell'Europa per gestire i flussi migratori degli afghani in fuga dal paese e in cerca di aiuto dopo aver aiutato le nostre forze occidentali. Accoglierli è un nostro dovere".

Tra le tematiche toccate c'è poi quella del Green Pass e delle numerose proteste. Tra gli episodi più eclatanti, la notizia dei venti docenti in Trentino Alto Adige che si sono dimessi, rinunciando alla propria cattedra, perché sprovvisti di Green Pass. Su questo Serracchiani ha una posizione netta: "Fare la propria parte nella pandemia significa sostenere la campagna vaccinale ed ha significato cercare di raggiungere tutte le persone in tutti i luoghi. Siamo convinti che il Green Pass sia uno strumento per tutelare la salute di tutti e non per limitare la libertà. Anzi, la libertà del singolo non può intaccare la salute dell'altro. Io ho votato a favore dell'obbligo della vaccinazione per i sanitari e lo farò per qualsiasi altra proposta in tal senso".

Un intervento molto seguito che ha riscosso lunghi applausi finali dei presenti. Tra loro, persone di tutte le età. Si va dal giovane Pietro che da tre anni milita nel partito e inizierà la prossima settimana l'università di giurisprudenza a Marina che è tesserata da 45 anni e prova la stessa passione di quando ha iniziato. Entrambi concordano che le priorità per la città di Genova siano "il lavoro, dato che in città se n'è perso tanto tra fabbriche e aziende che hanno chiuso" e "investire sui giovani per far sì che non se ne vadano via per sempre a studiare e a lavorare in altre città". E Marina aggiunge: "Facendo sì che Genova sia una città meravigliosa per davvero".