Se la Giunta di Genova annuncia con soddisfazione il via alle gare per i lavori legati alla trasformazione del trasporto pubblico con il progetto dei quattro assi, l’opposizione non lesina critiche ed esprime molte perplessità su quanto deciso da Tursi e annunciato dall’assessore Campora (leggi qui).
Il capogruppo del Pd Alessandro Terrile premette che i 471 milioni del Governo sono un grande traguardo raggiunto, ma poi aggiunge: “Sull’attuazione del piano abbiamo preoccupazioni. Non è stata ancora presa una decisione sulla tecnologia da utilizzare. Siamo rassicurati che va avanti la progettazione, ma abbiamo dubbi se non si è ancora arrivati al dunque”.
Terrile vede criticità soprattutto su come saranno ridisegnate le linee sui quattro assi: “Non c’è solo il tema del tipo di mezzo di trasporto. C’è una perplessità sul ridisegno delle linee. Il piano prevede un taglio delle linee collinari, sia nel levante da Borgoratti ad Apparizione, fino al ponente e al centro città e alla storica linea del 35. Dobbiamo quindi capire se migliorerà davvero l’esperienza dell’utente. Sono importanti le rimesse e le tecnologie, ma dobbiamo poi spiegare ai cittadini genovesi se e come sarà più comodo, semplice, efficiente e veloce il trasporto pubblico genovese. Questo non è chiaro. Sull’utilizzo dei mezzi a 24 metri c’è grande incertezza. Se si dice che sono previsti solo nei percorsi a corsia protetta, ma una grossa fetta delle linee sarà in una zona mista (mezzi pubblici e auto)”.
Sul fatto che il lavoro sia in mano al Governo Terrile ironizza: “Non so se un funzionario del Ministero sa cosa vuol dire che un genovese che da Quezzi e vuole andare a Brignole, nel futuro dovrà cambiare due autobus, cambiando in piazza Galileo Ferrari, per salire sul mezzo elettrico”. E ancora: “Da Apparizione chi vuole andare al waterfront dovrà prendere tre autobus. Ci sono rotture di carico sono la linea conduttrice di questo progetto, per la popolazione anziana di questa città che vive in collina rischia di essere un ostacolo alla mobilità.
Luca Pirondini, capogruppo dei 5 Stelle è ancora più duro: “Tranquillizzo i genovesi, non arriverà nessuna rivoluzione se non nei racconti fantasiosi di questa amministrazione. I dati oggettivi raccontano che il Governo Conte due ha fatto arrivare uno stanziamento ingente che il Comune di Genova utilizzerà male. Bucci raccontava che il tram era la migliore soluzione possibile in campagna elettorale, poi ha virato sul filobus, ora forse si parla di mezzi elettrici, comunque parliamo sempre di autobus".
"Con i tram in sede protetta - continua Pirondini - sarebbe stato diverso: si potrebbe convincere chi oggi non usa il trasporto pubblico. Con le decisioni prese non viene disincentivato il mezzo privato. Con questo nuovo sistema i tempi di percorrenza aumenteranno, diminuiranno le corse e spesso si dovranno utilizzare più mezzi per lo stesso tipo di spostamento previsto ora. Non ci sarà un impatto ambientale positivo perché non viene ridotto il traffico privato. In altre parole non ci sembra un modo virtuoso di utilizzare un finanziamento così importante”.
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Trasporto pubblico, Pirondini: "Nessuna rivoluzione". Terrile: "Penalizzati gli anziani in collina"
Dall'opposizione critiche al progetto dei 'quattro assi'
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