Ad aiutare gli storici conferitori ci sono giovani braccia. La vendemmia è un momento di condivisione, gioia e, alle Cinque Terre, anche di estrema fatica: nelle vigne più antiche - dove i vitigni d’albarola, di bosco e di vermentino si confondono - bisogna tagliare i grappoli da seduti, poi portare le cassette in spalla, lungo i sentieri o le scalinate, al trenino. Da lì parte la salita vertiginosa sino alla strada. E’ un lavoro di gambe e di braccia, le stesse che durante l’anno si tengono allenate nel recuperare i muretti a secco.
L’aiuto arriva da giovanissime leve come ci testimonia il sorriso di Davide che a 19 anni per la prima volta guida il trenino con tutta l’emozione di recuperare una tradizione che gli ha insegnato il nonno e metter da parte qualche soldo per l’università. Poi in cantina ci sono i ragazzi della Caritas, vengono dal Camerun e della Nigeria, sono assunti e messi in regola, aiutano i conferitori e, mentre sollevano le casse cariche di grappoli, ci raccontano che preferiscono lavorare qui che restare in città. E, nonostante il sudore e la fatica, il loro sorriso non mente.
IL COMMENTO
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