
Le cosche, secondo gli investigatori, non si occupano solo di droga, ma in Liguria potrebbero infiltrarsi anche nei settori terziari piegati prima dal crollo del ponte Morandi e poi dalla pandemia. "Il tessuto socio-economico può essere esposto all'ingerenza dei clan mafiosi che si propongono come welfare parallelo grazie alla forza economica di cui dispongono ricorrendo a pratiche usurarie e alle estorsioni anche al fine di infiltrare il circuito legale".
"La dimensione imprenditoriale - conclude il documento - tipica delle cosche che operano fuori dai territori di origine si traduce nella tendenza a infiltrare i settori più redditizi dell'economia legale per il reinvestimento delle risorse di provenienza illecita. Frequente è emersa la capacità delle cosche calabresi di connettersi con esponenti della c.d. area grigia tra i quali figurano imprenditori, professionisti, funzionari pubblici e amministratori locali".
IL COMMENTO
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