Un mese fa la scorpacciata di medaglie alle Paralimpiadi di Tokyo: due ori, due argenti e un bronzo. Carlotta Gilli, 20 anni di Torino, è stata una delle grandi protagoniste della squadra Azzurra a Tokyo. A Genova, l'atleta delle Fiamme Oro ha ricevuto il Premio internazionale dello sport.
Ma il focus si è concentrato sul movimento paralimpico che continua a crescere a tutti i livelli. Il risultato dell'Italia a Tokyo ha portato al centro lo sport paralimpico anche da un punto di vista mediatico. Ma la strada per arrivare a una parità tra sport paralimpico e non è ancora lunga come sottolinea proprio la giovane atleta: "Il mondo paralimpico è esattamente come quello olimpico, non capisco perché ancora al giorno d'oggi dobbiamo fare tante distinzioni. Un primo aspetto da superare è quello che ad esempio noi atleti paralimpici non siamo arruolati. A gennaio passerà la legge. Il mio sogno è diventare la prima atleta paralimpica a entrare nel gruppo sportivo della polizia di stato e potermi mettere al servizio di tutti gli italiani anche nelle vesti di poliziotta. Si deve unificare tutto il sistema senza più distinzioni, il primo passo deve essere fatto dalle istituzioni, dalle federazioni e dai comitati. Quando riusciremo ad arrivare a questo saremo davvero arrivati alla chiave di svolta per tutta l'Italia" spiega Gilli.
Oltre un mese dopo Tokyo per Carlotta l'emozione di quei giorni è ancora grandissima lei che conta già 11 record del mondo, 3 record europei e tutti i record italiani, sia in vasca lunga che corta su tutte le distanze. "Ora si incomincia a metabolizzare il tutto, a capire davvero quello che è successo e le emozioni che abbiamo vissuto. Quando rivedo le foto e le immagini delle gare mie ma in generale di tutto il nostro gruppo mi viene la pelle d'oca, sono emozioni straordinarie che non dimenticherò mai nella vita".
Carlotta come racconta lei stessa è stata portata da piccola in vasca da mamma e papà, dopo le prime titubanze si è letteralmente innamorata del nuoto, ora rappresenta un esempio per chi deve affrontare le difficoltà della vita: "Per me è una missione - spiega Gilli -, attraverso le mie gesta sportive voglio sì far emozionare gli italiani ma ancora di più voglio mandare un messaggio che vada oltre: serve capire che non bisogna veramente mai mollare, che la vita ci mette davanti tanti ostacoli ma noi siamo fatti per essere in grado di superarli e soprattutto bisogna sempre credere nei propri sogni. Da quando ero bambina sognavo di vincere le Olimpiadi e nel momento in cui ci sono riuscita sono davvero stata la persona più felice della terra".
"Carlotta, come Francesco Bocciardo e gli altri, con le sue imprese in Giappone ha mostrato davvero a tutti che le barriere possono essere superate con la forza e la determinazione, è un esempio per grandi e piccoli di come lo sport è in grado di unire, formare e abbattere gli ostacoli. Tutta la spedizione azzurra a Tokyo ha mostrato la grande crescita del movimento paralimpico in Italia e anche in Liguria, la strada è quella giusta e bisogna continuare a spingere in questa direzione" ha commentato il vicepresidente del Comitato Italiano Paralimpico Liguria Dario Della Gatta.
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Dalle medaglie di Tokyo a Genova, Carlotta Gilli e il suo sogno (di parità) nel cassetto
"La vita ci mette davanti tanti ostacoli ma siamo fatti per superarli"
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