
Lo scrive sul suo profilo Facebook "Menkab: il respiro del mare", associazione di promozione sociale e ambientale: "In più, manca la parte terminale sinistra della coda. Queste ferite sono ben cicatrizzate, segno di una collisione avvenuta non di recente. Nonostante questa malformazione, l'animale sembra riuscire a cacciare ed a compiere le sue lunghe migrazioni. Lo abbiamo sentito mentre cacciava in apnea per 45 minuti."
Un'immagine che mostra, ancora una volta, la minaccia che presenta per gli animali marini l'ingestione di rifiuti, ma anche l'intrappolamento nelle reti e le collisioni con le imbarcazioni. Solo cinque giorni fa l'ultima operazione "reti fantasma" (LEGGI QUI) della Guardia Costiera nelle acque dei litorali di Noli, Borgio Verezzi, Loano e Albenga, dove sono stati recuperati circa 800 chili di attrezzatura da pesca tra cui diversi metri di reti.
IL COMMENTO
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