'Oltre la linea': è questo il nome del progetto che ha l'obiettivo di coinvolgere i giovanissimi di età compresa tra i 6 e i 14 anni con disabilità di tipo intellettivo relazionale nell’avviamento allo sport del nuoto in modo da coltivare il sogno Paralimpico. A organizzarlo e a fare rete in un lavoro di sinergia è la Fisdir Liguria (Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali), la prima federazione paralimpica in termine di tesserati, che ha coordinato la SSD Formidabile, l’Istituto comprensivo di Genova Teglia e il Centro sportivo Nuoto Foltzer di Genova Rivarolo.
Le Paralimpiadi di Tokyo con i numerosi successi Azzurri hanno riacceso la luce sul mondo della disabilità e sottolineato l'importanza dello sport nei bambini e ragazzi come strumento fondamentale per abbattere le barriere, oltrepassare la linea e perseguire i sogni di crescita e le proprie ambizioni. Il progetto prevede che i giovani, accompagnati dagli insegnanti di sostegno, dedichino un'ora e mezza alla settimana alla pratica del nuoto che si svolge all'interno della Piscina Foltzer di Genova Rivarolo. Un'organizzazione che permette ai ragazzi di essere seguiti attentamente nel proprio percorso di crescita oltre che dagli insegnanti dell'istituto comprensivo anche dagli istruttori della piscina.
Dario Della Gatta, delegato Fisdir Liguria e vice presidente del Comitato Paralimpico Liguria sottolinea l'importanza del progetto: “L’aspetto di avvicinare i giovanissimi a partire dalla scuola al mondo dello sport come strumento capace di formare e farli crescere resta centrale ma ci proponiamo anche di individuare i ragazzi con disabilità che hanno capacità natatorie che possono essere coltivate e sviluppate nel migliore dei modi al fine di abbattere i tempi e perseguire e raggiungere il sogno Paralimpico capace, come hanno dimostrato le recenti paralimpiadi di Tokyo, di demolire stereotipi da troppo tempo consolidati nell’immaginario della società. La disabilità intellettivo relazionale è un ostacolo che può e deve essere affrontato dai ragazzi; se coltivata, la disciplina con dedizione e cura, può rappresentare oltre al centrale aspetto di integrazione e socializzazione anche un fattore di crescita che permette di raggiungere i livelli più alti a livello agonistico”.
A partecipare attivamente al percorso di avviamento allo sport dei giovani alunni l'Istituto comprensivo di Genova Teglia che da anni porta avanti progetti con cura e attenzione dedicati ai ragazzi svolgendo un ruolo centrale nel loro percorso di integrazione e crescita. Il progetto è dedicato agli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. “È la dimostrazione che la scuola, con i dovuti metodi, è capace di includere gli alunni che portano disabilità complesse dall'attività motoria e non di escluderli ed emarginarli. Questo progetto va proprio in questa direzione – sottolinea Maria Elena Tramelli, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo di Teglia -. L'acqua è un ambiente che se vissuto nel giusto contesto e sotto la guida di esperti, consente movimenti che altrimenti non sono così agevoli per questi ragazzi. La sinergia tra le varie realtà del territorio ha permesso di avviare questo percorso accolto entusiasticamente dai genitori e dagli insegnanti dell’istituto. Sappiamo quanto i giovani beneficiano nello svolgere l'attività natatoria non solo da un punto di vista di benessere fisico ma anche come crescita in autonomia, dell'apprendimento che gli permette di affrontare conoscenze e nuove esperienze anche in ambienti diversi rispetto a quello delle aule del proprio istituto. Questa è la buona scuola che include” sottolinea la dirigente scolastica.
Un ruolo centrale è svolto anche dal Centro sportivo Nuoto Foltzer del presidente Nicolò Lo Giudice: “Da anni collaboriamo con l’istituto comprensivo di Teglia per progetti legati all'integrazione per i ragazzi del territorio. Questo nuovo progetto nasce per consentire ai giovanissimi con disabilità intellettivo relazionali di avviarsi alla pratica dello sport dando loro la possibilità di crescere e svilupparsi anche sotto una prospettiva agonistica. Un'idea che ci ha visto subito entusiasti. Abbiamo messo a disposizione la nostra piscina e gli istruttori del centro si occupano di seguire e migliorare il nuoto dei ragazzi. È un progetto innovativo ma dalle basi solide che punta a consolidarsi sempre più nel corso del tempo” precisa Lo Giudice.
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Dalla scuola al sogno Paralimpico: il progetto per avviare i bimbi disabili allo sport agonistico
Oltre la linea. "Un'ora e mezza alla settimana in piscina per abbattere le barriere"
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