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E al "vescovo dei monti" è stata intitolata una sella
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Dal mare ai monti, la Liguria è sempre più attrattiva e più 'preziosa', con un clima che la rende meta turistica anche nei mesi più freddi. Per questo via alla valorizzazione delle sue bellezze nascoste, come i sentieri e parchi naturali e a nuove sinergie sul territorio per accogliere al meglio escursionisti e bikers. Con questo spirito nasce il claim dei Parchi regionali "Liguria Preziosa: dimora naturale" per siglare ufficialmente la nuova offerta di escursioni, lungo tutto l’arco dell’anno, ma anche lavorare assieme nell'ottica di promuoverla al di fuori dei confini regionali. 

E sono diverse le collaborazioni attive. Nell'occasione "è stato siglato il comodato d'uso con il Cai, il club alpino italiano, per quanto riguarda la gestione del prossimi dieci anni del Rifugio dell'Antola, nell'ottica di voler potenziare i servizi regionali e che fu fondato da un gruppo di alpinisti genovesi dal ritorno dal Parco di Portofino", spiega a Primocanale il vice presidente di Regione Liguria con delega ai Parchi Alessandro Piana. "Sono tutti investimenti che sicuramente hanno un senso importante perché ci dimostrano quante potenzialità inespresse in termini di presenze e di strutture ricettive abbia ancora il nostro entroterra: vogliamo sfruttarle tutte fino alla fine". 

Da Levante a Ponente, la volontà è quella di creare eventi che uniscano il benessere all’aria aperta e la cultura ad ampio raggio, viste le connessioni da tempi remoti quali le continue citazioni letterarie da Dante a Francesco Biamonti, Nico Orengo, Giovanni Boine, da Italo Calvino a Giorgio Caproni, fino ai docufilm, si pensi a “Io sono l’amore” di Luca Guadagnino, passando per la grande arte, la Val Nervia dipinta da Monet.

Il legame con la natura è tradizionalmente parte del Dna ligure. Proprio per questo nella cornice dell’Antola è stata intitolata una sella al 'vescovo dei monti', il cui ricordo è ancora vivo oggi. "Monsignor Pietro Zuccherino fu l'ultimo vescovo residenziale della diocesi di Bobbio e fu un grande promotore della devozione delle croci sui monti e infatti è diventato famoso per questo", ricorda Mauro De Gioia direttore dell’Ufficio Beni Culturali ed Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Genova. "Spesso visitava tutte le frazioni a dorso di mulo". 

(Foto da Instagram @isalmonidimontagna)