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"Non credo che Garrone sia un pensionato, un ingenuo o uno sprovveduto. Garrone era la mia garanzia, non io la sua". Si è difeso così Beppe Dossena, ex giocatore della Sampdoria e campione del mondo nel 1982, interrogato questa mattina nel corso del processo in cui è imputato di tentata truffa ai danni di Riccardo Garrone, attuale presidente della squadra blucerchiata. La vicenda risale al febbraio del 2002 quando un facoltoso principe saudita, rappresentato da Dossena, intendeva acquistare dalla famiglia Mantovani il pacchetto di maggioranza che Garrone aveva appena prelevato salvando la società blucerchiata dal fallimento. L'operazione però non andò a buon fine e finì nelle aule giudiziarie per un esposto presentato dallo stesso Garrone contro i vari personaggi che ruotarono intorno a questa compravendita. Oltre all'ex calciatore infatti sono imputati Antonino Pane, Andrea Stagni e Mauro Gagliardi. Dossena ha deposto per circa un’ora, raccontando degli incontri con Garrone. Ma ha anche raccontato di essere stato lui a consigliare all'attuale presidente della Samp di non firmare la cessione della maggioranza perchè aveva capito che l'interlocutore, il principe saudita, non sarebbe stato affidabile.