Politica

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L'attuale situazione politica e le recenti vicende relative alle dimissioni del ministro della Giustizia Clemente Mastella hanno profondamente influenzato la cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario a Genova. Il presidente della Corte d'appello Ettore Criscuoli ha fatto riferimento alle "gravi dichiarazioni" che "contribuiscono ad aumentare la sfiducia generalizzata che i cittadini hanno nei giudici". Gli ha fatto eco Anna Canepa, presidente della sezione ligure dell'ANM che nella sua relazione ha parlato di "una indiscriminata insofferenza verso il controllo di legalità che la Costituzione ha affidato alla magistratura". Il rappresentante del CSM, Antonio Patrono, ha osservato: "si dice che le iniziative giudiziarie aventi per oggetto personalità politiche costituiscono interferenze", invitando "a non enfatizzare e non strumentalizzare" indagini preliminari che sono "un atto dovuto". Sono 99.067 nel civile e 41.372 nel penale i procedimenti pendenti del distretto della Corte d'Appello di Genova: nonostante i giudici siano riusciti ad erodere in parte l'arretrato i nuovi processi continuano ad aumentare. Il presidente Criscuoli ha sottolineato che, secondo i dati statistici, l'attività giudiziaria è stata analoga per risultati di quella dell'anno precedente. Nel settore civile sono sopravvenuti 103.257 procedimenti. Si é riusciti ad eliminarne 107.497, con una pendenza che si attesta a ben oltre 99mila procedimenti ancora non definiti. Anche nel penale la produzione - ha sottolineato Criscuoli - é stata altrettanto notevole. Solo per quanto riguarda gli organi giudicanti (Corte, Tribunali e Giudici di Pace del distretto) i procedimenti sopravvenuti sono stati 62.092, quelli esauriti 58.389, con una diminuzione della pendenza da 42.228 a 41.372 procedimenti. La Corte d'Appello di Genova ha liquidato 1.341.898 euro, con 203 decreti ai sensi della legge Pinto, a persone danneggiate dall'eccessiva durata dei processi. I nuovi ricorsi giunti nel 2007 sono stati 395 per violazione del termine ragionevole del processo. Nel riferirlo il presidente Ettore Criscuoli ha commentato che sarebbe stato meglio spendere la somma per migliorare le strutture della Giustizia. Infine l'indulto non ha avuto alcun effetto deflattivo per i processi non ancora celebrati ed ha accresciuto la sensazione della inutilità dell'impegno professionale dei Giudici del penale. Lo ha sottolineato il presidente della Corte d'Appello Ettore Criscuoli. "Tutti i processi nei quali si potrebbe applicare l'indulto (circa il 90%) - ha ricordato - devono essere necessariamente celebrati e già si stanno celebrando sia in primo grado che in appello. Anche se ben si sa che per detti processi, l'attività per detti processi di magistrati, di cancellieri e di ufficiali giudiziari è stata e sarà per molto tempo ancora quasi del tutto inutile". Ma non è stato raggiunto neppure l'obiettivo di ridurre il sovraffollamento delle carceri e le condizioni di lavoro del personale. "Nel giro di pochi mesi - ha aggiunto Criscuoli - i detenuti liberati per la concessione dell'indulto hanno commesso nuovi reati e sono di nuovo in custodia cautelare in carcere.