Ascoltavo l’altra sera Walter Veltroni che illustrava il programma elettorale del Partito democratico sintetizzato in una dozzina di punti. Al centro due impegni: meno tasse e più salario. Sacrosanti obbiettivi visto che siamo stati spremuti di tasse dal governo Prodi e i salari che entrano nelle famiglie medie italiane sono davvero al limite della sopravvivenza.
Credo di poter affermare con una buona dosa di sicurezza che quando Silvio Berlusconi illustrerà il suo programma l’impegno sintetizzabile nello slogan “meno tasse più salari” sarà il leitmotiv, anche perché era già nei precedenti programmi elettorali del centro destra. Quindi, almeno in questa parte, i due programmi sono uguali. L’importante è capire come si potranno realizzare concretamente per non restare, come direbbe il saggio Andreotti dei “paradisi terrestri” irraggiungibili ai comuni mortali elettori e candidati.
Apparentemente i due programmi hanno parecchi punti di coincidenza e questo farebbe maliziosamente pensare a una seria probabilità di accordi e larghe convergenze post elettorali. Che non chiamerei inciuci perché penso che sulle grandi questioni indispensabili allo sviluppo e alla modernizzazione del nostro Paese, la larga intesa sia indispensabile.
A livello locale saranno possibili queste larghe intese? Saranno possibili battaglie comuni sul rilancio del porto, sulle autostrade o i valichi ferroviari? Senza sgambetti, senza sottolineature ideologiche che non servono ma possono frenare? Fino a oggi ci sono stati obbiettivi comuni solo in apparenza. Tutti o quasi d’accordo sul terzo valico per poi cercare subito le differenze da mettere in evidenza a soli fini propagandistici.
Speriamo che l’aria di nuovo che si respira dia questi risultati.
IL COMMENTO
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