E' durato più di cinque ore il Comitato portuale di ieri pomeriggio, il primo presieduto da Luigi Merlo, neo presidente del porto di Genova. E alla fine, dopo una intensa e delicata giornata, è stata approvata la delibera presentata da Merlo, che prevede che anche la Compagnia Unica paghi, secondo legge, i canoni demaniali per i suoi magazzini, quelli di viale Africa. Solo i sei rappresentanti sindacali in seno al Comitato hanno votato contro la delibera. La spaccatura tra Autorità portuale e Culmv è quindi sancita. In mattinata, dopo aver marciato contro Palazzo San Giorgio, i lavoratori della Compagnia avevano lanciato un ultimatum a Merlo affinchè venisse ritirata la delibera o fossero trovate soluzioni alternative, ma il presidente dello scalo genovese è andato avanti sulla sua strada trovando il supporto del resto del Comitato. La delibera rispetto alla versione originale che parlava di "sgombero dei magazzini in caso di inadempienza" è stata solo "alleggerita". Quella passata dà mandato al presidente del porto di verificare la regolarità della situazione, provvedendo eventualmente allo sgombero. Per ora la Culmv ha deciso di non attuare alcun tipo di iniziativa contro la delibera approvata ieri, nonostante i lavoratori avessero minacciato di voler occupare il porto con i loro mezzi pesanti, oltre 300 tra ralle, muletti e pale meccaniche. Il blocco dello scalo non ci sarà, ma la tensione rimane alta.
Cronaca
Porto, passa la delibera contro la Culmv. Ma per ora niente blocco
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