Cronaca

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Luca Amantonico, l'uomo arrestato dalla polizia per aver sparato a un rivale, è accusato di aver ferito, lo scorso 26 marzo, ad entrambe le gambe con due colpi di pistola calibro 7.65, Vincenzo Femia. I fatti avvennero in via Bologna, a Genova San Teodoro. La vittima era stata subito sottoposta a intervento chirurgico perché uno dei proiettili gli aveva lesionato un'importante arteria. La prima ipotesi di reato a carico di Amantonico, (pregiudicato così come la sua vittima) era stata infatti quella di tentato omicidio, modificata poi in lesioni gravi. Secondo quanto spiegato stamattina dal dirigente della squadra mobile di Genova Gaetano Bonaccorso in una conferenza stampa, l'episodio troverebbe il suo movente in un altro fatto di sangue avvenuto dodici anni prima, quando Luca Amantonico e suo fratello Andrea furono feriti a loro volta, davanti ad un bar in via Bologna. Per quella vecchia vicenda, Amantonico, che in questi anni avrebbe covato rabbia e desiderio di vendetta, riteneva responsabile Femia (presente al ferimento), anche se all'epoca le accuse erano ricadute su un'altra persona.