Politica

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Un milione e duecentocinquantamila euro spesi, sui quali attualmente degli sponsor c’è solo un impegno, ma per che cosa, tirando le somme? Apparentemente, al momento, solo per Vasco Rossi, perché il Summer Festival comincia a tirare la cinghia e a perdere i pezzi. Come ad esempio tutti gli spettacoli che il Teatro dell’Archivolto doveva presentare ai parchi di Nervi tra il 6 e il 12 settembre. Cancellati, e soltanto una piccola parte che vedeva coinvolti artisti di strada è stata dirottata sulla notte bianca. Si è salvato solo il recital di Paolo Rossi trasferito a palazzo Tursi. Ma è saltata anche ‘Aspettando la notte bianca’. Non ci sono i soldi, si dice. Peccato però che questi appuntamenti siano pubblicizzati sia nei depliant che nei pieghevoli ufficiali della manifestazione, stampati rispettivamente in 500.000 e 140.000 copie, per una spesa complessiva, sulla comunicazione, di 193.000 euro. E intanto scoppia la rivolta di chi lavora sul territorio tutto l’anno ed è costretto a ricevere, in rapporto a quanto speso per un concerto di Vasco Rossi, soltanto un’elemosina. Il Teatro Cargo, ad esempio, per un festival come ‘Collasso energetico’, cinquanta appuntamenti in 15 giorni, 10.000 presenze e ospiti come Jacopo Fo e Patrizio Roversi, ha ricevuto dal comune 25.000 euro e anche una manifestazione di enorme successo, il ‘Suq’, 50000 spettatori ogni anno, che Carla Peirolero ha esportato anche in altre città italiane lamenta lo stesso trattamento: “Da dieci anni prendiamo la stessa cifra, 30.000 euro, e troviamo altrove l’80% dei finanziamenti necessari. Più che spendere cifre folli per grandi artisti che si possono vedere anche in altre città, sarebbe meglio potenziare le realtà locali”.