Cronaca

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“Occorre che ognuno sia ricondotto alle proprie competenze, dal sindaco al direttore artistico e dai sindacati alle maestranze. Il punto di partenza deve essere questo": per essere stato il suo primo giorno genovese, quello di un contatto formale con la realtà e l’ambiente nel quale dovrà lavorare per i prossimi sei mesi, non si può dire che il nuovo Commissario del Carlo Felice abbia voluto usare frasi perifrastiche o di circostanza. Giuseppe Ferrazza, nominato la scorsa settimana dal Ministro per i beni e le attività culturali Sandro Bondi e arrivato insieme al sub-commissario Marco Amoroso, sembra avere le idee chiare su come tentare di rilanciare il teatro dell’opera genovese: "L'obiettivo -afferma- è ovviamente quello di far funzionare il teatro al meglio e questo dovrebbe essere non solo il mio ma quello di tutti. E se la situazione è esplosiva, cercheremo di disinnescarla". In questa toccata e fuga genovese, Ferrazza ha incontrato il sindaco e l'ex-sovrintendente Gennaro Di Benedetto con il quale ha stabilito i tempi del passaggio delle consegne, smentendo la notizia apparsa nei giorni scorsi sulla stampa di una possibile permanenza di Di Benedetto ancora per un paio di mesi. Niente di traumatico, ha detto, ma ci prenderemo il tempo strettamente necessario. Ferrazza tornerà a Genova per insediarsi nel suo nuovo ruolo il prossimo 25 agosto, con la riapertura del Carlo Felice dopo le ferie. Tra i suoi progetti: cercare di risolvere la spinosa questione del fondo di previdenza integrativa dei lavoratori e una stretta interazione con i teatri di prosa cittadini, e in primo luogo lo Stabile. (Dario Vassallo)