Politica

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Alzando il braccio nel segno dell'ombrello e scandendo lo slogan "abbiamo i c.... pieni delle moschee", l'europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio è tornato a Genova per ribadire il suo "no" e quello del movimento leghista nei confronti della realizzazione di una moschea nel capoluogo ligure. "Visto che sono stato accusato di usare un linguaggio troppo colorito - ha spiegato Borghezio - io rispondo che uso il linguaggio del popolo". "Sulla questione moschea - ha aggiunto - noi non accettiamo il dialogo perché di moschee ce ne sono già a sufficienza. Se vogliono pregare, i musulmani preghino a casa loro e non rompano le palle alla gente che produce e che lavora perché Genova non sarà mai una repubblica musulmana". Borghezio, accompagnato da una trentina di simpatizzanti, ha poi compiuto una breve passeggiata tra i vicoli del centro storico, mescolando slogan contro la moschea, gli immigrati, i clandestini, gli spacciatori, le prostitute. Al grido "Genova per noi, non per gli spacciatori", e promettendo "un burqa al sindaco Marta Vincenzi", l'europarlamentare è stato infine fatto oggetto di una sonora contestazione da parte di un gruppo di giovani che al suo passaggio lo ha fischiato e poi ha intonato "Bella ciao".