Cronaca

1 minuto e 28 secondi di lettura
Mentre a Milano con tre euro si viaggia sull’autobus tutto il giorno, a Bologna ci sono gli sconti per gli studenti universitari e a Roma si può scegliere tra un ticket da un euro valido un’ora e mezza e uno da 4 euro valido tutto il giorno, a Genova il biglietto integrato rischia di passare da un euro e 20 centesimi a un euro e 70. Vale a dire che potrebbe costare 50 centesimi in più. Questa sono almeno le richiesta di Trenitalia e Amt al Comune di Genova per il biglietto integrato di autobus e treno ma anche per gli abbonamenti agevolati per disabili, studenti o altre fasce. Il Comune non intende cedere a patti con Trenitalia che, a sua volta, chiede parte del contributo che annualmente Tursi passa ad Amt per il costo delle tessere. Il Comune, che non se la sente di aumentare i costi ai genovesi, minaccia di dire stop al biglietto integrato dal 1 novembre, mentre Silvano Roggero, direttore della Divisione trasporto passeggeri regionale di Trenitalia, replica che l’ultimatum a Tursi è stato dato un anno fa e dal primo novembre dice di non accogliere più i titolari di un abbonamento agevolato. Il Comune, attualmente, versa nella casse di Amt 2 milioni e mezzo di euro per consentire le tariffe più basse alle fasce cosiddette deboli. Ma Trenitalia, da mesi, chiede parte del denaro per continuare ad ospitare le persone appartenenti a tali fasce, come da regolamento europeo. Ciò non è accaduto secondo Roggero e Trenitalia perde così 700 mila euro l’anno a causa delle tariffe agevolate. Rimangono trenta giorni per raggiungere un accordo tra Fs, Comune e Amt. Se non sarà raggiunta un’intesa sparirà il biglietto integrato.