Politica

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Sempre più vicino l'accordo tra le lucciole nei vicoli di Genova e il Comune. L'unico in Italia. Ma da Palazzo Tursi arriva anche il regolamento per "Bocca di Rosa". Ovvero delle norme di comportamento che consistono nel non restare in strada seminude, tenere puliti e decorosi i vicoli dove si esercita la "professione", rapporti civili con i vicini, orari di lavoro (ipotesi di "chiusura" ore 20), niente schiamazzi e collaborazione con le forze dell'ordine contro spaccio di droga e tratta delle schiave del sesso. In cambio le lucciole otterranno la tolleranza e il permesso ufficioso di continuare a esercitare nei bassi. Il Comune di Genova scende dunque a patti con le prostitute attraverso un decalogo. "La prostituzione non è reato in Italia - spiega Roberta Papi, assessore comunale alle Pari Opportunità - Quindi, senza ipocrisia, costruiamo un percorso". L'incontro tra i vertici di Tursi e le lucciole si è svolto prima di Natale, stabilendo di comune accordo le regole. L'amministrazione punta soprattutto alla collaborazione delle prostitute con le forze dell'ordine. "Saranno alleate preziose per il territorio", continua l'assessore Papi che intende in questo modo innescare la lotta allo sfruttamento della prostituzione e allo spaccio. Insomma la romantica "Bocca di Rosa" cantata da Fabrizio De Andrè, diventa una sorta di collaboratrice per la sicurezza. E' il primo accordo, in Italia, tra un'amministrazione comunale e le lucciole.