Cronaca

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Qui spiaggia libera di Pegli a Genova. Un altro esempio, come alla Foce, di quei quadrati di sabbia che fanno numero, cioè che fanno dire al Comune che è rispetto il 40 per cento di spiagge libere, ma che in realtà sono una presa in giro, perché anche qui c’è divieto di balneazione. Ma c’è un caso paradossale. Il bagno pubblico, simbolo di come l’amministrazione si prende cura dei non paganti. Il gestore del baretto spiega che quelli del Comune qualche giorno fa "sono venuti a montare il bagno ma non hanno collegato i tubi della fogna, lo hanno chiuso con un lucchetto ma la gente ha forzato la porta con il risultato che potete immaginare". Del resto i bisogni neppure in acqua, qui, si possono fare, visto il divieto di balneazione .Ci riferiscono poi che quasi ogni mattina arrivano uomini del comune a pulire la spiaggia. Le docce funzionano, il bagnino invece è un sogno impossibile, le cabine ci sono ma le puliscono i gestori del bar. Torniamo al mare non balenabile: lo dice un cartello sopra le docce. Ma c’è chi il bagno lo fa lo stesso.