Agli amici di Primocanale che mi criticano con l’arma dell’ironia desidero rispondere con distacco, senza indulgere in polemiche pretestuose.. Chi mi conosce sa bene che ho sempre avuto grande rispetto delle opinioni altrui e non ho mai considerato il dissenso un parametro per catalogare l’intelligenza dei singoli.
Andiamo ad un confronto serio sul progetto”Lido” In questa città grandi azioni di trasformazione (Portoantico, centrostorico, riconversione delle aree siderurgiche, etc) sono state svolte non solo con regia pubblica ma anche, in gran parte finanziate con risorse pubbliche.
La stessa passeggiata di Voltri, grande esempio di riqualificazione urbana e il recupero delle aree di Prà sono sostanzialmente state realizzate con finanza pubblica. Questo non significa che tutte le trasformazioni, i grandi recuperi sociali e urbanistici debbono necessariamente escludere l’apporto di privati. Non solo perché questa scelta limiterebbe le risolse attivabili, ma anche per una ragione più generale. Perché la Civica amministrazione ed io siamo per un progetto sociale pluralistico, per riuscire a coinvolgere davvero nella trasformazione della città tutte le forze produttive. Dunque la vera questione è la qualità dell’intervento, i suoi tempi di realizzazione, quali benefici ne trae la collettività.
Il Lido di Albaro è stato per molti anni (negli anni 50-60) una struttura, anche produttiva, attrattiva per la città, che assieme alle piscine di Albaro ne qualificava l’offerta anche turistica. Non è più così. Questa struttura o si rinnova profondamente, con criteri moderni (non necessariamente speculativi ma di ovvia remunerazione dell’investimento), oppure non ci sarà speranza per questa struttura di competere per migliorare l’offerta turistica della città. Chiediamo dunque che si giudichi la qualità del progetto senza pregiudizi nell’ottica che, comunque, è utile per tutti che un processo di trasformazione vada avanti. I proprietari del Lido ( che sono evidentemente un soggetto titolato a proporre) insieme ad imprenditori privati hanno prospettato alla città e all’amministrazione comunale le linee di un progetto su cui confrontarsi. Esso prevede la costruzione di una base nautica, una radicale trasformazione della struttura balneare, modifiche dell’assetto di corso Italia, limitate attività commerciali, nonché la costruzione di 24 appartamenti. Questi ultimi non sono dunque il cuore del progetto, ma un neccessario apporto alla sostenibilità economica dello stesso.
Bene hanno fatto il Sindaco e la Civica amministrazione a seguire con grande attenzione l’iter progettuale. Il risultato è che in base al progetto, in quest’area la superficie cementata si riduce rispetto a quella che c’è attualmente! Ovviamente la Civica amministrazione ad oggi ha discusso una prima variante urbanistica, riservandosi un confronto progettuale puntuale a tempo debito, in quel momento sarà all’odg. l’affidabilità finanziaria degli imprenditori. Comunque, per dirla con parole semplici, quello che si creerà sarà molto meglio di quello che c’è adesso. Su questo vogliamo essere giudicati.
* Assessore alle attività produttive Comune di Genova
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più