Cronaca

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Mostrava il tesserino dell'arma dei carabinieri e avvicinava persone anziane, con l'intento di truffarle. Il "finto maresciallo di Rivarolo" si faceva persino condurre a casa delle vittime, con la scusa di dover effettuare alcune indagini, per conto della magistratura, su due dipendenti della banca Carige indagati per traffico di banconote false. La storia dei due bancari era vera, ma erano già stati arrestati tempo addietro. In questo modo otteneva, da parte delle vittime, tutte le banconote che avevano in casa e fingeva di analizzarle, inserendole successivamente in una busta siglata e chiedendo alla vittima di tenerla da parte finchè non avesse rilevato le matricole dei soldi e effettuato gli appositi controlli. Gli anziani però aprivano prontamente la busta, non appena il finto maresciallo si allontanava, per scoprire, al posto delle banconote, un mucchio di carta straccia. Talvolta si volatilizzavano anche gioielli di famiglia oppure il truffatore accompagnava direttamente in banca gli anziani e con lo stesso stretagemma sottraeva loro i soldi. Dopo ripetute truffe il vero maresciallo dei carabinieri di Rivarolo ha iniziato ad indagare sul finto militare. Sono bastati alcuni controlli incrociati delle telefonate per definire l'identità del truffatore : il nomade "Cinti", ovvero Enzo Agazzi, 45enne di Asti. L’8 maggio 2009 Agazzi, mentre si trovava nella sua lussuosa villa di Asti con la moglie, pure lei specializzata in truffe,altri è stato così arrestato. Nel cortile della sua villa erano già pronti per le vacanze due lussuosi camper “Motorhome” del valore di circa 150mila euro ciascuno, auto e moto di diversi tipi. Secondo quanto accertato, l'uomo agiva in tutta Genova e aveva messo a segno circa 20 colpi, per un bottino totale di 400mila euro, contando che uno solo aveva fruttato 200mila euro