Politica

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Tutti d’accordo, anzi, desiderosi di un confronto pubblico alla Festa democratica di Genova. Ma al tempo stesso guardinghi nei confronti degli avversari. I tre candidati alla segreteria ligure del Pd il giorno dopo i veleni su compatibilità dei ruoli e competenze, sono pronti a aprire il dialogo e confrontarsi sui temi delle primarie. La partita, però, si gioca ancora sulla forma e sulle regole. A Lorenzo Basso e Ermanno Pasero non è piaciuto il fatto che Sergio Cofferati abbia già indicato la data del possibile dibattito, ovvero il 5 settembre. “Io sono disponibilissimo a un incontro – ha già fatto sapere Basso, mozione Bersani – ma per deciderlo basta fare una telefonata, non serve certo una conferenza stampa in cui indicare già il giorno”. Risponde Simone Mazzucca, della mozione Franceschini a cui Cofferati fa riferimento: “Abbiamo indicato il 5 settembre – spiega – perchè quello è, programma della Festa alla mano, l’unico giorno utile”. Ribatte ancora Alberto Villa, portavoce di Ermanno Pasero, mozione Marino: “Non ci faremo certo imporre data, orario, luogo e modalità da Cofferati”. Di qui l’idea di un incontro, nei primi giorni della prossima settimana (probabilmente già lunedì) tra i rappresentanti delle tre mozioni, per definire le regole e indicare un moderatore che possa andare bene a tutti. A quel punto il piano si sposterà sui contenuti. Intanto, a distanza di 48 ore dalle parole che hanno scatenato la rissa verbale tra i vari candidati, Bersani da Bologna precisa di non aver voluto delegittimare Cofferati, oggi parlamentare europeo, quando ha criticato chi cerca il doppio incarico. “Non facciamo finta di non capire – ha detto Bersani – è ovvio che un segretario regionale deve stare in regione, così come un segretario nazionale deve stare in Parlamento e un deputato europeo deve stare in Europa. Credo che sia un elemento di base per un partito che vuole radicarsi laddove ha i suoi compiti fondamentali”. (Davide Lentini)