Cronaca

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Una donna di nazionalità ungherese, 48enne, abitante da tanti anni nel centro storico genovese, si è presentata al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Villa Scassi” di Sampierdarena riferendo di essere stata vittima di percosse e di un tentativo di strangolamento, da parte di una persona a lei nota. I medici che le avevano prestato la prima assistenza, dopo aver controllato le ferite al collo e le numerose ecchimosi su varie parti del corpo hanno richiesto l’intervento dei carabinieri. La vittima inizialmente non voleva raccontare nulla, perchè aveva paura delle conseguenze della sua confessione. Dopo poco però, sentendosi rassicurata, ha raccontato di essere stata vittima di abituali e ripetute violenze arrecategli dal suo convivente in circa cinque mesi di vita insieme. L’uomo, un cittadino nigeriano di 35 anni, privo di permesso di soggiorno e disoccupato, la sottoponeva a continue percosse, con calci, pugni e spintoni, mosso da irragionevoli motivi di gelosia che, in realtà, nascondevano un suo sostanziale disagio psicologico. Al termine delle violenze fisiche la costringeva a sopportare anche abusi sessuali. Tutto ciò è andato avanti per mesi, durante i quali la donna ha cercato di nascondere ogni livido, finché il nigeriano non ha compiuto l’ennesima e più grave violenza. Nella sua ultima aggressione, l’ha afferrata per il collo con entrambe le mani, stringendola fortemente fino a farle credere che la volesse strozzare, ma in realtà, l’uomo ha mollato la presa, le si è scagliato contro con calci su tutto il corpo ed ha abusato sessualmente di lei. E’ stata, probabilmente, quest’ultima drammatica circostanza a convincere l’ungherese che era necessario chiedere aiuto e recarsi in ospedale. I militari hanno fermato ed arrestato il nigeriano, che è stato portato nel carcere di Marassi.