Cronaca

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Il container caduto ieri sera nel porto di Genova, provocando la fuoriuscita di una sostanza tossica, aveva al suo interno 18 cisterne in plastica rinforzate da una gabbia di ferro da un metro cubo ciascuna: secondo quanto accertato era rimasto in bilico su un vascone di contenimento dove gli operatori portuali avevano tentato di collocarlo in un primo momento. Il personale intervenuto, munito di tute ermetiche con scafandro e autorespiratore, ha provveduto al recupero del materiale tossico fuoriuscito proteggendo i tombini della banchina. Dalle 3.30 fino a poco prima delle 8 di stamattina è stato effettuato il travaso di tutta la miscela in un container cisterna per il trasporto di materie liquide pericolose via mare fornito dal terminalista, con l'ausilio del chimico del porto. Ora è in corso lo svuotamento manuale dei residui della sostanza tossica e si procede alla raccolta del materiale assorbente che è stato sparso nella zone della criticità, col collocamento in contenitori sigillati. Sul posto nella notte sono arrivati anche due ingegneri della Dow Chemical, l'azienda produttrice della sostanza, per dare il loro supporto, come previsto dal protocollo in questi casi.