Così abbiamo appreso che il governo del Principato di Albaro capeggiato dal margravio Ottonello Pasquale, esponente autorevole del Pdl, come si dice, spalmato sul territorio, ha approvato all’unanimità, come avveniva nella Duma sovietica all’epoca di Andropov, il nuovo progetto del Lido. Prima del Comune di Genova, prima di tutti, a una velocità da autodromo di Monza, i rappresentanti di tutti i partiti dell’arco costituzionale (eccetto l’Udc) hanno detto sì al piano che trasforma corso Italia in un Valtur e , anzi, ci appiccica sopra casette e casette destinate alle masse lavoratrici in crisi.
E in trasmissione, a Primocanale, con una forza pari alla nostra incredulità di cittadini, l’Ottonello ha affermato che non c’è niente di più bello al mondo che il progetto del Lido con le casette pied dans l’eau. Stupendo, eccezionale, ecologico, rispetta l’ambiente, la natura, il mare, la libertà d’impresa, i gechi che stanno sui muri al sole e i pitosfori che amava Paolo Villaggio. Ma che cosa pretendete di più imbecilli (noi di Primocanale) che non lo volete così? Il Lido va in rovina. Sì. E allora per metterlo a posto facciamoci le case. La spiaggia? Ancora più bella, sabbia fine, da Maldive, ma che dico! Da Mauritius! Ma che dico, da Formentera! E riservatissima ai vippozzi della città e del suo contado. E quelle casette? Mah? Chi ci andrà? Mah? L’importante è dire sì, entusiasticamente d’accordo. Il Lido versione exclusive resort mette insieme tutti, laddove la democrazia stenta, ce la fa la cabina balneare fuoriserie.
Complimenti Ottonello per la sua straordinaria iniziativa politica.
Spero che ora tutti i proprietari di stabilimenti balneari di corso Italia, dal bagni Lisca ai bagni Acciuga d’Oro, facciano la stessa: le presentino un bel progetto di recupero con altrettante casette e che queste crescano come funghi sul mare e , scusi la cattiveria, le tolgano la visuale.
IL COMMENTO
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