Cronaca

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Il Salone di Genova numero 49 che si apre sabato sarà ricordato per le conseguenze della crisi. L’industria nautica taglia i costi. Parlano i numeri: inaugurazione con 1450 espositori. Erano 1500 nel 2008; 2400 barche. La flessione sembra lieve, tuttavia le aspettative erano altre. Se l’ente Fiera aveva addirittura proposto un aumento delle tariffe sui costi delle aree espositive al metro quadro. Ucina, intuito il momento difficile, ha chiesto di recedere per crisi. Marcia indietro di Fiera che ha quindi proposto un taglio del 10%, in modo che non si verificasse alcuna variazione rispetto all’edizione 48 del nautico che proprio su questo tema aveva scatenato un anno fa la polemica degli espositori, ritenendo troppo costoso partecipare al salone: in fondo è solo una vetrina. Gli affari non si chiudono certo qui. Fiera risponde rendendo trasparenti le cifre: e chi pensa che siano cifre da capogiro, si sbaglia. Anzi: il costo dell’area nuda varia da un minimo di 61euro e 40 centesimi al metro quadro a un massimo di 126 euro e 50 centesimi per il padiglione B, quello ideato dall’architetto Jean Nouvel. Prezzi, garantiscono dai vertici Fiera, che non sono giornalieri ma valgono per tutto il periodo del salone: dal 3 all’11. “Non è l’area espositiva la parte più dispendiosa – spiegano in Fiera, riconoscendo gli effetti della crisi dell’industria nautica – quanto la movimentazione delle barche, gli allestimenti, il personale, i soggiorni in albergo, gli standisti”. Già, gli standisti: un taglio sembra essere stato fatto anche sul numero di hostess e stewart. La crisi si fa sentire anche sui sorrisi. (Anna Chieregato)