Cronaca
Processo G8, ridotte in appello le pene a cinque funzionari di polizia
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Ancora una sentenza sui fatti del G8 del 2001 a Genova: la Corte d'appello ha ridotto le pene a cinque funzionari di polizia accusati di falso aggravato, calunnia, lesioni e arresto illegale. Un anno di reclusione è stato inflitto all'ex vice della digos di Genova Alessandro Perugini (condannato in primo grado a due anni e tre mesi), un anno ad Antonio Del Giacco (due anni e tre mesi in primo grado), otto mesi ai suoi colleghi Sebastiano Pinzone (due anni), Enzo Raschellà e Luca Mantovani (un anno e dieci mesi). La corte ha dichiarato prescritti i reati di calunnia, lesioni e arresto illegale, mentre sono rimaste in piedi le accuse di falso aggravato. Le pene sono state condonate. Il procuratore generale Antonio Lucisano aveva chiesto un anno e sei mesi per Perugini e Del Giacco, un anno e 4 mesi per gli altri tre imputati. I fatti per i quali erano a processo Perugini e gli altri quattro risalgono al 21 luglio 2001 quando, all'altezza della questura, venne arrestato un gruppo di manifestanti. Secondo l'accusa, quegli arresti furono illegali così come falso fu il verbale d'arresto basato su calunnie: nel documento infatti si legge che i sei, riuniti in sit in davanti alla questura, lanciarono sassi e furono aggressivi contro la polizia, cosa che innescò la reazione degli imputati. In quella occasione maturò anche l'aggressione a uno dei manifestanti colpito a calci mentre era a terra e il cui volto insanguinato è diventato una delle immagini simbolo del G8. Quell'episodio era però uscito dal processo: Perugini infatti, immortalato mentre prende a calci Mattana, ha risarcito la parte lesa e la vittima ha ritirato la querela. Sempre in appello ecco le ultime richieste della requisitoria dei pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati, nel processo per le violenze nella caserma della polizia di Bolzaneto: chiesti un anno e sei mesi per la dottoressa Sonia Sciandra, accusata di falso ideologico nella cartella clinica e nove mesi per tre addetti alla matricola. I due magistrati hanno inoltre chiesto di pronunciare sentenza di non luogo a procedere per altri dieci imputati per intervenuta prescrizione dei reati. Quelle di oggi erano le ultime richieste dell'accusa. Nell'udienza scorsa i pm avevano chiesto la prescrizione per una trentina di imputati, mentre solo per quattro la conferma delle pene di primo grado.
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