Gentilissima signora Sindaco,
leggo con sorpresa e un po' di meraviglia su un quotidiano genovese che il Sindaco "attacca i costruttori dopo il crollo di Pegli - Vincenzi contro Viziano - Stop al cemento in città".
Scorrendo poi l'articolo vedo il mio nome abbinato a soggetti non più attivi a Genova da anni e con i quali non credo di avere legami nė aziendali, nė di ideali, nė tanto meno di operatività alcuna! Rilevo invece un sottile abbinamenro del nome mio e della nostra azienda con tutto quello che oggi di negativo offre il panorama dell'edilizia genovese. E' inaudito che, a fronte di legittime critiche avanzate alIa Amministrazione per le scelte dalla stessa operare in tema di urbanistica nella mia qualità di Presidente della Consulta per l'edilizia e Vice Presidente di Ance Genova si sia risposto con un attacco personaIe tanto gratuito, quanto immotivato e veemente!
Questa commistione di pubblico e privato mi lascia amareggiato ed offeso! lnnanzitutto perchė ancora una volta ė emerso che in questa città non ė consentito avanzare, civilmente, opinioni diverse da quelle della Signora Sindaco senza venire immotivatamente apostrofati. Ancora mi risuonano aIle orecchie le minacciose e sarcastiche battute della Signora Sindaco rivolte agli Architetti Tomiolo e Sinigallia in ordine alla possibilità di vedere progetti dalla nostra azienda ancora approvati dopo essermi permesso di criticare duramente la "variantona" in occasione di una audizione in Consiglio Comunale.
Credo che una storia cinquantennale di presenza attiva e di grandi realizzazioni da parte della nostra famiglia a Genova sia la miglior risposta alle affermazioni della Signora Sindaco. Abbiamo operato nel recupero del cenrro storico, nel restauro di storici palazzi, abbellito piazze e strade fatiscenti, realizzato alberghi in edifici abbandonati portando lustro, lavoro e benessere alla città e, perchė no, anche parcheggi che hanno contribuito a togliere macchine dalle strade: non credo che tutto ciò possa evocare gli scenari tragici prospettati dalla Signora Sindaco!.
Altro che essere "orientati sul mattone", con sfiducia "a prescindere". Questo metodo di "confronto " ritengo non sia degno deI Primo Cittadino della nostra città, sempre che non debba essere letto come un invito ad andarsene altrove, come tante imprese genovesi hanno già fatto, alla ricerca di opportunità di lavoro!
Siamo troppo affezionati a questa città e con le mie figlie e i nostri collaboratori continueremo a fare, a fare bene, anche prendendo degIi schiaffi "a prescindere".
I sindaci passano, le aziende professionali e serie e le famiglie cocciute come la nostra restano e non saranno certo le intimidazioni della Signora Sindaco che ci faranno cambiare strada!
Rifletta, Signora Sindaco, e, se lo gradisce, sono a Sua disposizione per incontrarla!
Un saluto cordiale.
Davide Viziano
IL COMMENTO
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