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Quaranta minuti di colloquio con tecnici e giocatori. Così il Presidente della Sampdoria Riccardo Garrone ha affrontato, questa mattina, la situazione, non semplice, della squadra andata incontro a tre sconfitte pesantissime. Poi il numero uno blucerchiato ha affidato i suoi pensieri al sito internet ufficiale dei blucerchiati: "La parola che maggiormente attraversa i miei pensieri in questi giorni così intensi è equilibrio - La ricerca del nostro personalissimo equilibrio è un esercizio a dir poco essenziale se vogliamo provare a riprenderci subito tutte quelle sensazioni e vibrazioni positive che fin da inizio stagione ci avevano, per così dire, fatto compagnia. Sono da ormai quasi otto anni immerso in questo strano pianeta chiamato calcio e la lezione numero uno che ho imparato è stata proprio questa: la ricerca dell’equilibrio. Mai esaltarsi troppo nei momenti up, mai esagerare con la frustrazione e le critiche nei momenti down».E ancora: "Nessuno qui in Sampdoria pensa di dover sottovalutare il nostro attuale momento. Ci troviamo di fronte ad un black-out praticamente totale che ha investito non solo la sfera atletica e tecnica, ma in primo luogo, quella mentale. Non ho e non abbiamo alcuna intenzione di mettere in piedi una sorta di caccia alle streghe».Garrone poi sottolinea un aspetto importante: "Quello che non manca è il dialogo, in primis tra allenatore e squadra. E reputo questo già un ottimo punto di partenza. Ma sta certamente anche a noi - in quanto società - il trovare la giusta ricetta per permettere ai ragazzi di ritrovarsi il più in fretta possibile". Infine la Roma: gara difficile ma anche possibile svolta: "Un'altra lezione importante che il calcio mi ha insegnato in questi otto anni è che la possibilità del riscatto è sempre dietro l’angolo. In quest’ottica la sfida di domenica sera ad una big come la Roma sembra quasi capitare a puntino. Certo andremo ad affrontare un collettivo fortissimo. Ma lo faremo a casa nostra, in mezzo alla nostra gente, con la forte consapevolezza di avere parecchio da farci perdonare. Sono sicuro, anzi sicurissimo, che i ragazzi non tradiranno le nostre attese".