Cronaca

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"La notizia del via libera alla moschea a Genova conferma l’incapacità di governare con il consenso dei cittadini da parte della sinistra. In discussione non è solo il merito della decisione presa, ma soprattutto il metodo". Così il parere di Sandro Biasotti, candidato alla presidenza della Regione, appresa la decisione della giunta del Comune di Genova di approvare lo schema di convenzione per la moschea. "Sono colpito dalla decisione di votare un provvedimento così importante per la coscienza dei genovesi e per la gente del Lagaccio in una riunione segreta. Mentre la città andava in tilt per una nevicata largamente prevista e il sindaco se la prendeva con i genovesi che usavano l’auto, la sinistra votava una delibera di giunta all’unanimità. Su un tema tanto delicato e poche ore prima della solenne messa di Natale nella cattedrale di San Lorenzo – dice Biasotti – è una situazione che mi fa pensare al Politburo dell’Unione Sovietica. Sarebbe di per sé grottesca, se non fosse che la sinistra ancora una volta ha scelto sulla pelle dei genovesi. Il silenzio imbarazzante di Burlando è qualcosa di ancora più preoccupante. E’ presidente della Liguria, è genovese, è il collega di partito di Marta Vincenzi. Vorrei sapere cosa ne pensa della giunta segreta per dire di sì alla moschea".