Anche a sinistra ritorna ad aleggiare la “questione morale” e finalmente ci si ricorda di Enrico Berlinguer, il grande leader comunista che tale questione pose al centro della sua ultima battaglia politica. Ma l’accostamento non è corretto: la morale cui faceva riferimento Berlinguer era la sua declinazione pubblica, l’attenzione doverosamente maniacale nel trattare con il massimo rigore le materie attinenti al bene collettivo. Oggi - invece - tutto finisce in gossip, nello scandalismo morboso che spia dal buco della serratura la vita privata delle persone. Se volessimo trovare la causa di questo radicale spostamento di punto di vista, dovremmo far riferimento alle trasformazioni della politica intervenute negli ultimi trent’anni, ossia la sua mediatizzazione. Perché - come ha scritto di recente il sociologo di Berkeley Manuel Castells - «l’avvento della televisione commerciale e la privatizzazione delle telecomunicazioni hanno cambiato la relazione tra comunicazione e potere: governi e network concorrono a definire l’agenda dei contenuti e la produzione di significati nella mente delle persone, mentre le contese politiche sono combattute sui media a colpi di scandali secondo il formato dell’infotainment».
Questa tendenza ha determinato la priorità ora attribuita alla personalizzazione e alla spettacolarizzazione; sicché le personalità sono sostituite da personaggi, in una logica che sembra propria quella dello star-system. La moralità - che è cosa serissima - viene svilita nel fenomeno vagamente macchiettistico dell’assunzione di maschere: non sei quello che sei, ma sei quello che la maschera che indossi dichiara tu sia.
Una maschera - del resto - scelta e indossata in base ai criteri dell’audience.
Quanto va imponendosi in questa ben triste stagione della politica è nient’altro che l’apoteosi dell’insincerità, dell’ipocrisia (del resto, in greco “l’ipocrita” era l’attore). Un fenomeno che i suoi danni maggiori li produce soprattutto a sinistra, perché fa dimenticare al fronte progressista l’elementare principio che il suo mandato politico non può esaurirsi nella comunicazione, più o meno efficace, più o meno fantasiosa.
La Sinistra nasce come movimento organizzato per un’idea di società più giusta e umana, dall’organizzazione della domanda collettiva e dalla rappresentanza dei movimenti sociali. Il ritorno della questione morale nelle forme sostanzialmente del pettegolezzo segnala il fatto gravissimo che la Sinistra tende a perdere la sua caratura morale come forza di cambiamento, orientata alla Giustizia e alla Democrazia.
*Tirreno Bianchi - Segretario Pdci-Genova
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