Cultura e Spettacoli

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Che cosa resta del Festival di Sanremo, la più importante manifestazione artistica e mediatica della nostra regione, a pochi giorni dalla conclusione, nella memoria di chi l'ha vissuto sul posto? Innanzi tutto una settimana di pioggia e freddo, che non è soltanto un dato meteorologico perché ha inevitabilmente finito per influire anche sul ritorno economico per la città che una manifestazione di questo tipo porta fatalmente con sé. E dunque, dal momento che tra pochi mesi Comune e Rai si metteranno intorno a un tavolo per rinnovare la convenzione, sarà bene fare presente che anticiparla di una quindicina di giorni rispetto a quella che è la data consueta (fine febbraio-inizio marzo) non è stata scelta felice, perché due settimane in questo periodo - per le condizioni del tempo in una città come Sanremo - vogliono dire molto.
Restano anche una marea di polemiche, prima durante e perfino dopo, quasi tutte alimentate ad arte. A cominciare dal caso Morgan che la Rai ha cavalcato nei dieci giorni precedenti il Festival con un abile gioco di marketing e la (volontaria, involontaria?) collaborazione dello stesso cantante. C'è stato poi il sindaco Zoccarato ad attrarre su di sé l'attenzione dei 'media' nazionali con il botta e risposta con lo scenografo Castelli (chiamato 'quel tizio' in conferenza stampa) sulla mancanza dei fiori nel palco dell'Ariston ma anche la querelle nata sul televoto finale, con tutte le riserve di trasparenza che il metodo porta con sé e qualche accusa, vedremo quanto fondata, di manipolazione.
Infine la musica, che paradossalmente durante il Festival di Sanremo sembra la cosa che conta di meno. Un palmares più che discutibile ma inevitabile quando ormai la musica in tv la fanno soltanto 'Amici' e 'X-factor' e personaggi come Pupo ed Emanuele Filiberto sono tra i costanti protagonisti del piccolo schermo. Se a questo aggiungiamo che la Rai non si è minimamente vergognata di mandare in onda gli spot che reclamizzavano la trasmissione che li vede protagonisti più volte durante le serate, il cerchio si chiude.
Ultima immagine nella memoria, quella proprio del principe che - pure prodigo di parole dopo la serata conclusiva - il giorno dopo l'eliminazione da parte della giuria demoscopica è fuggito davanti ai microfoni rifiutandosi di parlare. Ma scappare nei momenti di difficoltà, noi lo sappiamo, per i Savoia è un affare di famiglia.