Proprio nel momento in cui i cittadini hanno ripreso in mano la possibilità di scegliere le persone da eleggere con l’uso della preferenza, proprio in questo momento che le segreterie dei partiti ci avevano negato, l’astensione ha raggiunto anche in Italia (e in Liguria) le cifre di un vero partito. Esauriti i commenti che liquidano il fenomeno con le cicliche ondate di protesta e malcontento, l’astensione dovrà essere valutata seriamente dalla politica.
Alla base, probabilmente, c’è una deludente offerta politica che si manifesta anche con una deludente offerta di candidati, quindi i partiti dovranno senza perdere tempo, sperimentare nuovi sistemi di reclutamento e formazione. Un primo elemento è la ricerca di un “politico quotidiano”, cioè di uno che cammini per strada, parli con i suoi vicini, si sporchi le mani con le misere faccende che riguardano i poveri mortali che, certamente, vivono i drammi delle intercettazioni telefoniche e dei processi brevi, ma soprattutto quelli del figlio che cerca un lavoro magari avendo laurea e master, dell’anziano che non riesce ad attendere sei mesi per una visita specialistica, del pendolare che deve mettere nel conto del disagio anche il viaggio su una tradotta da Grande Guerra.
Il “politico quotidiano” non è più soltanto il rappresentante del quartiere che, ormai, è uomo di partito e, per questo, spesso visto con uno dell’apparato. E’ una figura nuova, ancora difficile da identificare, uno che davvero si mette in gioco, che ci mette la faccia, che rischia in proprio e senza avere il magnifico paracadute di uno scranno a Montecitorio o una sicura poltrona di consolazione in un consiglio d’amministrazione con ricchi gettoni di presenza. La Lega e l’Italia dei Valori, ma anche gran parte delle liste di appoggio ai due protagonisti della sfida ligure, hanno già provato sul campo questa ricerca e in parte hanno trovato risposte. Ora tocca ai grandi partiti e a quelli piccoli ma storici, dal Pdl all’Udc, dal Pd alle Sinistre ancora troppo imbrigliati dalle convenienze che, alla fine, non pagano più.
IL COMMENTO
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